L'ANALISI
03 Novembre 2023 - 10:18
CREMONA - Per essere un maestro di scuola elementare, l’ortografia non era il suo forte: troppi errori. Anche il linguaggio zoppicava. Umberto D’Amato, napoletano di 50 anni, casa a Salerno, aveva la terza media, ma per cinque mesi, da settembre del 2022 a gennaio di quest’anno, ha insegnato come supplente in una scuola di Cremona, per l’accusa con un finto diploma. Smascherato, ora è indagato per esercizio abusivo della professione, falsità materiale commessa da privato e truffa ai danni dello Stato per circa 10mila euro.
L’indagine della squadra mobile, coordinata dal pm Alessio Dinoi, è nata dalla segnalazione di Barbara Azzali, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo 4. «Gli errori ortografici banali e la difficoltà anche a livello di comunicazione orale, mi avevano insospettito. Avevo notato delle criticità palesi», spiega la dirigente.
I poliziotti del commissario capo Marco Masia hanno accertato che il 50enne, incensurato, aveva fatto domanda per accedere alla graduatoria provinciale, dichiarando di essere in possesso del diploma magistrale. Lo aveva inviato online. Ma quel pezzo di carta ha insospettito gli investigatori. Il numero di protocollo era incompatibile con il progressivo della scuola che D’Amato sembrava avesse frequentato: un istituto scolastico di Castellamare di Stabia (Napoli). I poliziotti hanno svolto successive verifiche e scoperto che l’uomo non aveva amai frequentato quell’istituto.
Il 7 giugno scorso, su delega del pm, la squadra mobile di Salerno, in contatto con quella di Cremona, ha bussato a casa del “maestro”. L’ha perquisita e ha sequestrato il diploma, sul quale si stanno compiendo gli ultimi accertamenti per bollarlo come ‘falso’. Dal 2 novembre scorso, D’Amato risulta ufficialmente indagato e posto a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Sempre a Cremona, D’Amato ci aveva già provato in un’altra scuola: l’istituto superiore Luigi Einaudi. Vi era entrato come collaboratore scolastico, frequentando un solo corso regionale, quello da barman, senza avere il diploma richiesto. Era stato depennato. Poi, ha tentato come maestro, ma gli è andata male. «La scuola è obbligata a verificare i titoli dei supplenti – precisa la dirigente Azzali –. Io ho agito come tutte le altre scuole, non faccio di più degli altri dirigenti».
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