L'ANALISI
02 Novembre 2023 - 20:24
CREMONA - Otto aziende create appositamente e non operanti, 93 cittadini extracomunitari ufficialmente lavoratori subordinati, assunti per finta, beneficiari del rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno nonché di sussidi economici non spettanti. E tra i 93 indagati, ci sono anche un senegalese di 27 anni e un pakistano di 36, residenti in città (il primo in via Milano, il secondo in vicolo Pertusio) e una egiziana di 37, ultimo domicilio a Soncino.
Il giro di false assunzioni e false buste paga per cittadini extracomunitari è stato scoperto dalla Guardia di Finanza di Clusone che oggi a Brescia ha arrestato undici persone accusate di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato e all’illecita permanenza di stranieri in Italia. I militari della Tenenza di Clusone, a dicembre di due anni fa, mentre erano impegnati in un’altra indagine hanno registrato intercettazioni telefoniche in cui si parlava di compravendita di assunzioni, scoprendo che a Brescia era attiva una vera e propria centrale criminale, a cui si sono rivolti 93 stranieri di tutta Italia per comprare un falso contratto di lavoro e con questo ottenere il permesso di soggiorno.
Gli undici arrestati avevano avviato otto false imprese società che fingevano di assumere gli stranieri e in cambio di denaro - circa 240 mila euro in tutto —, consegnavano contratti e buste paga, ma anche lettere di licenziamento con cui i lavoratori potevano poi chiedere la cassa integrazione, l’indennità di disoccupazione e soprattutto il permesso di soggiorno. La centrale scoperta a Brescia aveva contatti in tutta Italia; il provvedimento di custodia cautelare è stato firmato dal Gip del tribunale di Brescia su richiesta della Procura; gli undici arrestati sono stati portati nel carcere di Canton Mombello.
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