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Alla parrocchiale di San Siro affreschi E sorpresa

Entro Natale, con la chiusa dei lavori, i soresinesi potranno ammirare una parte della loro chiesa più iconica fresca di restauro

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

03 Novembre 2023 - 05:15

Alla parrocchiale di San Siro affreschi E sorpresa

SORESINA - Entro Natale i soresinesi potranno ammirare una parte della loro chiesa più iconica, la parrocchiale di San Siro, fresca di restauro. Tra l’altro con affreschi e opere mai visti prima. Si è infatti conclusa la prima tranche dei lavori di riqualificazione e valorizzazione dell’iconico monumento alla fede. Il valore del cantiere, cofinanziato da Fondazione Comunitaria di Cremona, si aggira intorno ai 40 mila euro. E adesso parte la ‘fase 2’.

«Importante il contributo di Fondazione Comunitaria per il recupero delle prime cappelle laterali – spiega il responsabile dei restauri Luigi Rizzi, titolare della ditta omonima con la moglie Federica Cattadori –. La cappella della Fonte Battesimale è stata descialbata (rimozione della copertura per recuperare la parte sottostante, ndr), facendo riaffiorare la stratificazione antica risalente probabilmente alla fine dell ottocento. E sono stati ritrovati in archivio dei documenti riguardanti proprio questo strato, firmati dall’architetto Luigi Voghera, che segnalava alla parrocchia le maestranze che avrebbero potuto realizzare la decorazione nel 1836».


Un po’ arte, un po’ architettura, un po’ ‘spy story’. Sì, perché, nonostante si tratti di un restauro, delicato e prezioso ma come tanti altri in tutta Italia, qui c’è di mezzo la soluzione di un mistero. O, meglio, la scoperta di qualcosa di ‘segreto’. Gli affreschi ritrovati sono stati realizzati a cavallo tra il XIX e il XX Secolo ma con una tecnica molto particolare, nello stile del Seicento. E hanno un valore artistico inestimabile. «Nelle missive ritrovate – chiarisce Rizzi – c’è anche un’accurata spiegazione dell’evoluzione del processo decorativo».


Sorrisi, applausi agli esperti e affreschi ritrovati. Tutto finito, dunque? Macché, c’è ancora molto altro da vedere, da scoprire e far rivivere. Ora, infatti, i restauratori daranno il via alla fase valutativa e di studio sulla navata centrale. Un lavoro forse ancora più complesso e impegnativo. Ma a che pro? In realtà, la riposta è ovvia. San Siro, per evitare troppi giri di parole, è molto semplicemente uno dei gioielli più preziosi non solo di Soresina, ma di tutto il Cremonese. La prima pietra è stata posata nel 1582 dal vescovo di Cremona Nicolò Sfondrati, che diventerà poi Papa Gregorio XVI, eppure il più antico documento in cui si fa riferimento all’esistenza di una chiesa a Soresina risale al 1175. La facciata è stata rifatta durante la Seconda Guerra Mondiale. Alta 51 metri, senza contare le statue, ha 12 campane.

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