L'ANALISI
03 Novembre 2023 - 05:05
CREMA - Una cinquantina di biciclette della scuola di pista e diversi pezzi di ricambio spariti dal vecchio magazzino del velodromo Pierino Baffi. Ancora non è stato riattivato, nonostante i ripetuti annunci che si susseguono dalla campagna elettorale dello scorso anno, che l’impianto di via IV Novembre ‘regala’ già sorprese. A spiegare quanto è accaduto è il cremasco Stefano Pedrinazzi, già presidente dell’ormai disciolto Consorzio pista e attuale presidente regionale della Federciclo: «Siamo stati a visionare la nuova officina del velodromo, che è un locale prefabbricato, pensando di trasferirvi le biciclette e il materiale che avevamo in magazzino. Invece è sparito tutto e lo dovremo ricomprare. Per le bici, speriamo in un contributo della Federazione, ma ai ricambi dovremo pensare noi».
Pedrinazzi spiega come la sparizione sia venuta alla luce soltanto ora. «Il velodromo è chiuso dal primo giugno 2012. Da allora il materiale non è più stato utilizzato e noi pensavano fosse ancora in magazzino. Quando ci siamo accorti della scomparsa, abbiamo chiesto all’impresa che ha eseguito i lavori di ristrutturazione, ma hanno detto di non aver mai visto le biciclette. Certo, non erano più nuove, ma facevano il loro servizio per chi voleva provare l’attività su pista». Un problema in più da risolvere, dunque, oltre al fatto che la consegna dell’impianto da parte dell’impresa appaltatrice non è ancora avvenuta.
«L’attività su pista — prosegue Pedrinazzi — partirà il primo aprile, ma prima ci sono molte cose da fare. Innanzitutto, serve l’omologazione dell’impianto da parte della Federazione, che è qualcosa di diverso dalla dichiarazione di agibilità. Poi, il Comune dovrà promuovere una manifestazione di interesse per l’affidamento della gestione. La Nuova società velodromo di Crema, composta da tutte le realtà ciclistiche della provincia, parteciperà; ma non sappiamo ancora se chi si aggiudicherà la gestione dovrà occuparsi anche del campo da calcio. Infine, occorrerà designare un tecnico».
La Federciclo lombarda ha estremo bisogno che il Baffi riapra: «L’anno prossimo — aggiunge Pedrinazzi — chiuderà per lavori il velodromo di Dalmine, che conta 300 iscritti. Per fare scuola di ciclismo, quello di Crema diventa quindi fondamentale». In Lombardia c’è solo un altro impianto a Busto Garolfo, mentre il velodromo di Montichiari, al momento, è utilizzato soltanto dalla Nazionale. L’amara sorpresa della scomparsa delle biciclette ha permesso al presidente regionale di valutare i lavori eseguiti alla pista: «È stata raschiata e ricoperta da una resina che mi pare ottima. Resta purtroppo qualche gobbetta. Il manto è ovviamente migliorato, anche se non si è riusciti a togliere tutte le imperfezioni».
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