L'ANALISI
CREMA: LA DISPARITÀ DEI REDDITI
30 Ottobre 2023 - 05:05
CREMA - In città aumentano i ricchi e diminuiscono i poveri. Ma resta larghissima la forbice tra i ‘paperoni’ e chi si destreggia sul filo della sopravvivenza: secondo le ultime dichiarazioni fiscali disponibili, classificate per fasce di reddito sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze, 471 residenti hanno incassato nel 2021 oltre 120mila euro, mentre quasi 5mila cremaschi (praticamente un quinto dei contribuenti totali) hanno percepito cifre inferiori ai 10mila euro. Una fotografia nitidissima della polarizzazione della ricchezza nella città che può vantare il reddito pro capite più elevato dell’intera provincia. Le entrate del ‘quarto stato’ valgono poco più di 23 milioni, cioè 4.722 euro annui a testa; quelle dell’élite oltre 106 milioni, vale a dire più di 225mila euro a persona.
Nonostante il quadro complessivo offra segnali di miglioramento, con la fascia più bassa dei contribuenti che si è assottigliata quasi del 10% nel giro di un anno (da 5.475 a 4.950 residenti), la disparità di valori fa scattare un inevitabile campanello d’allarme. Perché è verosimile che una quota consistente dei 5mila ‘ultimi’ viva al di sotto della soglia della cosiddetta «povertà relativa». In base ai parametri normativi, la famiglia composta da una sola persona è considerata relativamente povera se ha un reddito medio inferiore a 640 euro al mese, mentre una famiglia con un figlio a carico è relativamente povera con un reddito medio netto mensile inferiore ai 1.400 euro. Secondo gli ultimi dati dell’Istat sulla povertà, aggiornati pochi giorni fa, vivono in condizione di povertà assoluta più di 2,18 milioni di famiglie (8,3% del totale da 7,7% nel 2021) e oltre 5,6 milioni di individui (9,7% in crescita dal 9,1% dell’anno precedente).
Il peggioramento, spiegano gli esperti dell’Istituto nazionale di statistica, è «imputabile in larga misura alla forte accelerazione dell’inflazione». L’incidenza della povertà assoluta fra le famiglie con almeno uno straniero è pari al 28,9%, ma si ferma al 6,4% per le famiglie composte solamente da italiani. L’incidenza della povertà relativa si attesta al 10,9%, stabile rispetto all’11% del 2021, e le famiglie sotto la soglia sono 2,8 milioni.
A Crema la tendenza positiva della dinamica reddituale risulta evidente negli strati più alti della classifica: nel 2021 sono stati 2.240 i cremaschi che hanno dichiarato entrate superiori ai 55mila euro, contro i 2033 dell’anno precedente. La maggior parte dei cittadini, tuttavia, si concentra nella pancia della graduatoria: 8.384 hanno guadagnato fra 15mila e 26mila euro e 6.528 hanno percepito fra 26mila e 55mila euro. Numeri da perfetto ceto medio: secondo i dati Istat, infatti, la retribuzione media annua lorda per dipendente in Italia si aggira intorno ai 27mila euro, che corrispondono a uno stipendio mensile di circa 1.600 euro. Le famiglie che appartengono alla fascia reddituale centrale, sulla base della definizione dei gruppi sociali formulata sempre dall’Istat, sono quelle dei giovani blue-collar e delle famiglie di operai in pensione.
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