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PIADENA DRIZZONA

Il raid. Notte da vandali, Bar Centrale nel mirino

Danni a tavoli e vetri. I titolari: «E' una vergogna dire che va tutto bene»

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

29 Ottobre 2023 - 08:47

Il raid. Notte da vandali, Bar Centrale nel mirino

PIADENA DRIZZONA - Atto vandalico ai danni del Caffè Centrale – Bottega del gelato, il locale posto all’incrocio tra via Libertà, via Cavallotti e via Platina. La notte scorsa qualcuno ha rotto uno dei tavolini di marmo posti nello spazio esterno del locale e creato confusione nello spazio del plateatico. Pare che il fatto sia avvenuto intorno alla mezzanotte e mezza. Forse le immagini delle telecamere riveleranno qualcosa in più. Severo il commento sull’accaduto da parte del titolare Natale Franco, secondo cui «l’attitudine a negare o rimuovere la realtà» è qualcosa che non va bene. A suo avviso dire che i reati sono in calo, com’è emerso dalla riunione del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico tenuta in Prefettura, significa che «il problema della violenza ormai è ingestibile. Il problema – dice Franco – è cosi grosso che è impossibile ignorarlo e la popolazione ne è pienamente consapevole, ma il tutto viene venduto come campagna elettorale da parte di qualcuno».


Secondo il titolare del locale la conseguenza di tutto ciò è «una diminuzione della capacità delle istituzioni locali ad affrontare i grandi problemi. Così, tutti insieme anche come collettività, ci troviamo immersi in una realtà opaca e piena di ansia, in una condizione di infinita impotenza. Vedere agenti che entrano nel mio locale a chiedere documenti, è una reazione ai fatti succeduti dalla fiera ad arrivare ad oggi, primitiva e immatura. Questo non aiuta a placare la realtà, e soprattutto non la cambia. Il negare l’evidenza dovrebbe essere punito come un reato, ma si è portati a minimizzare, o a dire che la responsabilità non è loro, a focalizzarsi su un singolo dettaglio che riescono a gestire, trascurando tutto il resto. Tutto sommato, preferirebbero dimenticarsene e pensare ad altro. Così, alla fine, il tutto scivola nel dimenticatoio».


Il figlio di Franco, Gabriele, ha affidato il suo sfogo a Instagram: «Non era sotto controllo la situazione in paese? Vergogna. Non per i 150 euro del tavolino, ma per le mancate prese di posizione da parte delle istituzioni. Vergogna. Perché senza le attività questo paese sarebbe morto. Vergogna. Perché entrate a controllare i documenti ai nostri clienti e non andate dove dovreste andare».

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