L'ANALISI
28 Ottobre 2023 - 19:04
Il portone della prigione dove è morto Ezzelino, mai visitata da nessuno fino a oggi, e il taglio del nastro
SONCINO - Oggi, dopo 15 anni, è stata riaperta la Torre Civica di Soncino. Merito del restauro curato dall’architetto Marinella Pedrini, sotto l’egida degli assessorati del Turismo (Chiara Rossi), del Patrimonio (Elivra Ambrogi) e dei Lavori pubblici (Fabio Fabemoli). L’olio di gomito ce l’ha messo la ditta Perico ma i 380 mila euro che servivano a rifare interni, esterni, campanile e orologio Regione Lombardia. Infatti a tagliare il nastro, con la deputata della Repubblica e presidente della Fondazione Silvana Comaroli, il sindaco Gabriele Gallina e don Gabriele Barbieri, che ha benedetto ‘il torrazzo’, c’era anche l’assessore lombardo al Territorio Gianluca Comazzi.
Tra le note di colore, corre sottolineare che non si ricorda a memoria di soncinese, salvo rarissime eccezioni, una Sala del consiglio così piena. Gli astanti in coda fino alle scale e l’entusiasmo palpabile. C’erano tutti: chiesa, maggioranza e minoranza politica, associazioni, commercianti, imprenditori, studiosi, carabinieri, poliziotti e persino i giovani.
Gallina: «Una nuova vita al monumento, che significa fruizione per tutti. La Civica non è mai stata realmente visitabile e molti soncinesi, oltre ai turisti, vedranno le prigioni di Ezzelino per la prima volta grazie a questo restauro. Anche grazie ai passati studi degli Amici della Rocca». Rossi: «Ampliamo l’offerta del turismo di Soncino, che non è solo svago ma cultura e qualità. Siamo davvero uno dei borghi pù belli del mondo». Ambrogi: «Campane che hanno scandito la nostra giornata e torre che ha accompagnato la nostra storia, ora sono alla portata di tutti». Già partite le visite. Per i soncinesi saranno gratis una o due volte al mese, su prenotazione.
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