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VOLTIDO: LA STORIA

Onore al Caduto, la foto e il fiore del soldato Aldo

I vicini di Lazzari in visita nel cimitero tedesco: «L’avevamo promesso al fratello: ora siamo in pace»

Davide Luigi Bazzani

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davideluigibazzani@gmail.com

28 Ottobre 2023 - 05:10

Onore al Caduto, la foto e il fiore del soldato Aldo

La foto e la rosa posati sulla lapide del soldato Aldo Luigi Lazzari nel cimitero degli italiani a Francoforte

VOLTIDO - In un’epoca in cui la frenesia della vita quotidiana spesso distoglie dalla riflessione e dalla memoria storica, il gesto compiuto da Mina Baratti e dal fratello Nicola ricorda l’importanza di non dimenticare coloro che hanno sacrificato la loro vita in circostanze tragiche. È il caso di Aldo Luigi Lazzari, morto a 28 anni nel 1944 a Stoccarda, per ferite da bombardamento aereo, che i due fratelli di Colombarolo di Voltido hanno onorato andando a posare un fiore sulla sua tomba nel cimitero di Francoforte, apponendovi anche una fotografia. Un viaggio della memoria in piena regola.

Il sindaco di Voltido Giorgio Borghetti con Mina Baratti


«Inizialmente Aldo era stato sepolto a Stoccarda», ricorda il sindaco Giorgio Borghetti, che in occasione del 25 aprile del 2020 distribuì ai cittadini di Voltido una pubblicazione con le storie e i volti dei Caduti della seconda guerra mondiale. «Nacque a Ca’ d’Andrea, nel 1916 — spiega ancora il sindaco —. Mina era una vicina di casa della sua famiglia e in particolare si prese cura del fratello di Aldo, Enrico Lazzari, nato nel 1924 e morto il 31 marzo del 2020». Mina aggiunge: «Abbiamo sempre assistito Enrico, per noi era un famigliare. Era del tutto solo, senza parenti».

La vicenda di Aldo, fatta riemergere dalle ricerche storiche del sindaco, ha rafforzato in Mina e nel fratello il desiderio di rendergli omaggio. «A Enrichetto, così lo chiamavamo – continua Mina – avevano solo detto che il fratello era morto in guerra. Sua mamma, Maria, era morta nel 1961 di dispiacere per il figlio scomparso. Era andata a Roma per cercare di sapere qualcosa e le avevano risposto che se anche fossero riusciti a riportare in Italia una salma, non sarebbe stato certo che si trattasse di lui».


Borghetti, che ha una particolare sensibilità per queste vicende, ha approfondito le ricerche. Ha scoperto che Aldo era un aviere al deposito di Parma, che era partito il 13 maggio 1940 per il servizio militare e che morì il 17 agosto del 1944. Apparteneva al quinto Reggimento Genio e dal 25 aprile ‘44 fu inquadrato nella Flak della Rsi. Svolse anche la professione di cameriere d’albergo e di operaio. «Il decesso fu comunicato dal comando dell’aviazione militare tedesca di Echterdingen al Consolato italiano – spiega Borghetti –. La causa fu una incursione aerea. Secondo quanto scrive il console, Lazzari durante l’incursione si trovava in servizio nello stabile del comando e venne colpito e ferito mortalmente dalle schegge di una bomba. Cercando sul sito ‘Pietre della memoria’ è emerso che il corpo era stato trasferito a Francoforte».


E a Francoforte si sono recati Mina e Nicola, dal 20 al 22 ottobre scorsi: «Era una promessa che avevo fatto e ho deciso di mantenerla – sottolinea Mina —. Avevo il cuore colmo di emozione entrando in quel cimitero, in cui riposano 4.788 militari e civili caduti durante la seconda guerra mondiale. Tombe tutte uguali, la maggioranza assoluta senza foto. Noi avevamo fatto preparare una foto e ci siamo attrezzati con il silicone per poterla applicare. Anche altri lo hanno fatto. Abbiamo posato un fiore con un fiocco tricolore». Un modo per dare un volto a quel ragazzo che così giovane ha perso la vita settantanove anni fa. Un’altra vita spezzata troppo presto che però non è stata dimenticata.

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