Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CREMONA

Stalkerizzata dall'ex: «Mia figlia terrorizzata»

Parla la madre della vittima perseguitata: «Da quando l'ha lasciato lui ha iniziato a seguirla ovunque e a tempestarla di chiamate. Una cosa allucinante»

Francesca Morandi

Email:

fmorandi@laprovinciacr.it

27 Ottobre 2023 - 18:35

Stalker a giudizio, tormentava la ex

CREMONA - Sul suo profilo Facebook c’è ancora la foto di lui abbracciato alla sua ex fidanzata. Lo scatto è degli inizi di settembre 2018. Storia di un amore durato dieci anni, finito in Tribunale. Francesca ha denunciato Luca per stalking, due volte: a giugno del 2021 e nella primavera del 2022. Da quando il 35enne ha la misura dell’allontanamento, «si è calmato» e «mia figlia si sta un attimino riprendendo». Prima, «mia figlia non sorrideva più, aveva paura di lasciarlo». E quando ha troncato la storia, «lui la seguiva per strada, al lavoro, dappertutto, veniva sotto casa nostra dalle quattro del pomeriggio alle 20. Continuava a chiamare a casa sul telefono fisso, centinaia di telefonate al giorno e di notte. Per un po’ di mesi ho dovuto staccare il telefono. Una cosa allucinante. Ci tempestava, era dappertutto. Per tre mesi, ho dovuto portare mia figlia avanti e indietro dal lavoro, perché da sola non voleva più andare».

L’avvocato Laura Facchetti


Da oggi, «l’ossessione» vissuta da Francesca, parte civile con l’avvocato Laura Facchetti di Bergamo, e dalla sua famiglia è nei verbali del processo a carico dell’ex fidanzato che alla ragazza mostrò anche un video di lui mentre caricava una pistola. Luca si difenderà il 16 febbraio prossimo (è assistito dall’avvocato Vittorio Patrini), intanto ha parlato la madre di Francesca, pure lei bersagliata dall’imputato, ritenendola la causa della rottura della storia. «Da mamma, avevo scoperto che lui non aveva un comportamento giusto e avevo avvisato mia figlia». Luca ha inviato alla madre una lettera raccomandata, anonima. «Sì, ma è lui», ha garantito la donna. E l’ha letta: «Cara signora, negli ultimi anni lei e quei quattro bastardi di ... avete fatto di tutto per farci lasciare. È una persona falsa, malvagia, direi inutile... io credo in una giustizia divina davanti a Dio, un giorno e lui ne terrà conto del male che lei ha fatto». La chiosa: «Per ora le auguro tante cose belle...».


Francesca lavorava in un bar. «Il rapporto tra di loro non era bello — racconta il capo —. Quando lei era di turno, lui veniva 9 volte al giorno. Le ho visto lividi sulle braccia, sul fianco, sulle gambe, una volta anche in faccia. Lei mi ha detto che era caduta». Il capo prosegue: «Lui la seguiva nel locale, era sempre al bar. Quando faceva tardi, l’accompagnavo io a casa, lui era appostato dietro il locale. Ci seguiva fino a casa di lei. Una volta ho visto che lui si era nascosto nel parcheggio, lei è salita sulla sua auto, lui l’ha rincorsa sgommando, mi sono allarmato. Dopo un paio di giri, ho visto che lui la stava spingendo in una stradina buia. Lei si sbracciava. Io mi sono infilato nella stradina con gli abbaglianti, lei è entrata nella mia auto terrorizzata. Ho chiamato i carabinieri. Li ha chiamati anche lui». Perché? «Ha detto che non dovevo mettermi di mezzo».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400