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POLIZIA STRADALE

Drogati e brilli al volante, in una notte ritirate 10 patenti

Controlli con apparecchio sofisticato e con il medico. Cinture posteriori: in troppi non l’allacciano

Francesca Morandi

Email:

fmorandi@laprovinciacr.it

25 Ottobre 2023 - 05:00

Polstrada

Il comandante Federica Deledda e l'apparecchio dell'alcoltest

CREMONA - C’è chi guidava dopo aver assunto cocaina, chi, la maggior parte, sotto l’effetto dell’alcol. Il Drug Test 5000 non ti dà scampo. È il sofisticato macchinario utilizzato dalla Polizia stradale nei controlli del fine settimana scorso con la collaborazione — fondamentale - di Nello Danilo Vicedomini, il medico della Polizia di Stato. Il bilancio è di dieci patenti ritirate in una sola notte. Gli agenti del comandante provinciale, Federica Deledda, hanno usato l’apparecchiatura in grado di rilevare, in pochi minuti, se una persona abbia assunto di recente sostanze stupefacenti: cocaina, oppiacei, cannabis, anfetamina. Il campione di saliva raccolto può essere analizzato immediatamente, ottenendo risultati accurati seduta stante, grazie al medico Vicidomini, «il quale su un furgone chiuso esegue una visita molto accurata rispetto all’alterazione psicofisica dell’automobilista in quel preciso momento. Gli automobilisti fermati sono stati sottoposti ad una visita con la misurazione dei parametri e con la verifica immediata di alcune condizioni, come, ad esempio, la valutazione dei sintomi sull’incapacità alla guida in quel particolare momento». Questo è il punto: l’«attualità dell’alterazione». Perché spesso c’è chi si giustifica, o almeno ci prova, sostenendo di aver assunto la droga magari tre giorni prima.

«Con il medico della Polizia di Stato è stato fatto un lavoro di grande sinergia», ha commentato il comandante Deledda, che ha ringraziato il questore, Michele Sinigaglia. In una sola notte, i poliziotti della stradale hanno sorpreso 9 automobilisti che guidavano brilli, un decimo sotto l’effetto di cocaina. Inoltre, sono state elevate cinque multe per mancanza delle cinture di sicurezza posteriori. In un caso si è trattato di una mamma. Viaggiava con i figli adolescenti sul sedile posteriore, loro senza cintura. In un altro caso, sono state sanzionate due persone anziane. Se allacciarsi le cinture di sicurezza anteriori è diventato un gesto automatico (con qualche eccezione), l’obbligo di allacciarsi le cinture posteriori non è ancora entrato in testa.

«Mentre per le cinture anteriori le infrazioni sono sempre di meno — ha spiegato il comandante Deledda — per quelle posteriori è tutto un altro discorso. Noi che siamo in prima linea non ci limitiamo a dare le sanzioni, ma cerchiamo sempre di educare gli automobilisti, ai quali si cerca di spiegare l’importanza della sicurezza alla guida, anche per quanto riguarda le cinture posteriori, che sono fondamentali». E lo sono, fondamentali, perché in caso di incidente, non solo ti salvano la vita, ma la salvano anche al conducente e al passeggero al suo fianco. «I passeggeri seduti dietro senza cintura sono proiettili contro chi sta davanti, possono ucciderli. I crash test mostrano effetti terribili», ha sottolineato la comandante.

Il medico Nello Vicedomini durante una visita. Sotto, il sofisticato apparecchio Drug Test 5000

Durante i controlli, sono stati sorpresi e multati due automobilisti che non avevano pagato l’assicurazione («difficile dimenticarsi di pagarla»), e altri che non avevano fatto la revisione della macchina. Qui la dimenticanza ci può stare.
L’attività di controllo della Polizia stradale va avanti, in vista di un importante appuntamento: domenica 19 novembre sarà la Giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada. Sono previste diverse iniziative, anche nelle scuole. Affinché le strade siano luoghi sicuri, non basta reprimere i comportamenti sbagliati, rifilando multe a chi infrange la legge. Occorre creare una cultura della sicurezza stradale, partendo dal basso, con l’educazione scolastica.

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