L'ANALISI
23 Ottobre 2023 - 10:17
Il missionario saveriano cremonese Gabriele Guarnieri
CREMONA - «Cuori ardenti, piedi in cammino». Attorno a questa immagine, tratta dal Vangelo pasquale dell’incontro dei discepoli di Emmaus con Gesù risorto, e proposta alla riflessione e alla preghiera da papa Francesco, si è celebrata anche a Cremona la 97ª Giornata missionaria mondiale. Il primo appuntamento, che ha visto convenire nel salone Bonomelli del Seminario sacerdoti, religiose e laici da tutta la diocesi, si è svolto sabato sera, con la presenza del missionario saveriano cremonese Gabriele Guarnieri (un saluto è giunto dal vescovo Antonio Napolioni, altrove per le cresime). La veglia è stata introdotta da don Umberto Zanaboni, incaricato diocesano per la pastorale missionaria e coordinatore della nuova equipe missionaria di giovani della diocesi. Scandita dai canti del coro dell’unità pastorale Monsignor Barosi (di San Giovanni in Croce), la serata ha proposto alcune testimonianze. A cominciare da quella delle famiglie che, nei mesi scorsi, hanno ospitato — prima della partenza per la Gmg di Lisbona — diversi giovani di San Salvador de Bahia, la diocesi del Brasile da anni in stretta relazione con la Chiesa di Cremona e nella quale al sacerdote cremonese ‘fidei donum’ don Davide Ferretti è stata affidata la parrocchia di Gesù Cristo Risorto.
Testimonianze che hanno fatto emergere aspettative, diversità, volontà di accoglienza, capacità di adattamento, apertura reciproca e aiuto a vivere meglio, nella consapevolezza che «non ci sono stranieri nella Chiesa» (Benedetto XVI). Dall’episodio evangelico narrato da Luca e dalla richiesta dei discepoli a Gesù («Resta con noi») è partita la riflessione di padre Guarnieri, originario della parrocchia cremonese di San Bernardo, da 25 anni missionario in Brasile (attualmente a San Paolo), e in questi giorni in Italia tra Cremona e Parma, ove si trova la Casa madre dei saveriani. Il religioso ha presentato la propria esperienza brasiliana, quella di una missione oggi tradotta, diversamente da un tempo, nell’inserimento attivo in comunità cristiane già presenti e vive. Una missione fatta di problemi, richieste a sorpresa da parte dei vescovi di diocesi dai territori vastissimi, ricerca di soluzioni per superare le difficoltà e recare aiuto alle famiglie e ai poveri. In particolare, riferendosi alla periferia di San Paolo, padre Guarnieri ha raccontato che al suo arrivo gli venne riferito che i giovani dai 15 ai 25 anni non vanno più in chiesa perché spesso i preti non vengono avvertiti come amici, sono anzi ritenuti inaccessibili: «Allora — ha detto — ho deciso di invitare i ragazzi a fermarsi dopo la messa e ho dato loro il mio numero di cellulare dicendo che potevano chiamarmi a qualsiasi ora. Adesso mi telefonano 10-12 giovani al giorno e sono riuscito a mantenere complessivamente i contatti con oltre cento ragazzi. Se il problema è che il prete non è amico, questo mi è sembrato un gesto utile, perché i giovani hanno bisogno della speranza che è Cristo Gesù».
In Seminario era presente anche l’educatrice Gloria Manfredini, della parrocchia di Sant’Imerio, che farà ritorno domenica prossima a San Salvador de Bahia dopo una prima esperienza da missionaria laica fra il 2021 e il 2022. Mentre a gennaio 2024 partiranno per il Brasile Davide Cagna ed Elisa Ferri di Rivolta d’Adda.
Ieri pomeriggio, poi, padre Guarnieri ha presieduto la messa delle 18.30 a Sant'Agata. Il religioso, ricordando che i saveriani sono presenti in Brasile da 70 anni, ha spiegato come nella Chiesa locale stia crescendo lo spirito missionario, perché non solo si riceve ma si impara a dare, citando alcuni esempi concreti sia di disponibilità personale a recarsi in Africa, Asia od Europa, sia di raccolte continuative di offerte a favore delle missioni sparse nel mondo. Parlando poi della periferia di San Paolo ha esposto il caso delle molte «persone che non leggono; non ci sono librerie», al quale ha ovviato facendosi promotore della raccolta di libri a tema religioso (anche mettendo a disposizione i propri) poi offerti a un prezzo minimo, perché quanto più si approfondisce la fede, tanto più si diventa cristiani e missionari. E a tutti ha rivolto l’appello ad offrire a Dio la propria vita, la propria missione e il proprio futuro».
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