L'ANALISI
17 Ottobre 2023 - 08:26
Luigi Pisati e don Giuseppe Nevi durante la funzione in parrocchiale
SONCINO - Simbolo del centrosinistra e forse anche di una vera e propria ‘epoca’ della politica soncinese. Ma, in un modo o nell’altro, è riuscito a unire tutti prima e dopo. Sindaco di tutti e, infatti, alla fine abbracciato da tutti. Ieri in Pieve di Santa Maria Assunta l’ultimo saluto a Luigi Pisati, che per tre volte, dalla fine dei ruggenti ’80 al nuovo millennio, è stato la guida del borgo dallo scranno di piazza Garibaldi. Nei primi banchi amici e famiglia. Silenzioso e rispettoso l’omaggio dei compagni di partito, così come degli avversari, presenti fra le navate. Amministratore capace e politico onesto. Ma c’era di più: Luigi Pisati ha rappresentato per tante persone, nate e cresciute all’ombra della rocca, un punto fermo. Forse l’ultimo baluardo di una stagione fatta di insegne, battaglie ideali (non ideologiche) e attaccamento romantico al dibattito. Una buona metà dei soncinesi che ieri sedevano fra i banchi, di ogni età, forse non l’hanno mai votato. Qualcuno, certo per cronaca, gli ha dato battaglia in Sala del Consiglio. Eppure erano lì perché lo stimavano profondamente, come uomo delle istituzioni e come concittadino. Un significato profondo.
Concetti ripresi alla perfezione dal pulpito: «Giorgio La Pira – ha ricordato il parroco don Giuseppe Nevi – era solito ricordare nei consessi internazionali come non sarebbe stato possibile costruire un mondo nuovo se Gesù non fosse risorto. Questo deve farci riflettere – ha detto il monsignore della pentaparrocchia – perché la resurrezione è davvero simbolo di mondo nuovo e fraternità civile, è qualcosa che unisce e va oltre gli schieramenti. Io credo – ha concluso l’arciprete – che Luigi abbia incarnato questo ideale. Non soltanto nella forza della sua fede ma anche nella vita di tutti i giorni, nel suo saper mediare, pur attraverso il suo punto di vista, difendendo quei valori eterni di comunione su cui la società si fonda e di cui oggi, più che mai, ha grande bisogno».
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