L'ANALISI
CREMA: LA SVOLTA
16 Ottobre 2023 - 05:10
CREMA - Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia, ha risposto al consigliere del Pd Matteo Piloni in merito alla sua interrogazione riguardante la presunta truffa relativa al Superbonus edilizio 110%, messa in atto dal general contractor veneto Casa Zero ai danni di circa 1.800 famiglie del Nord Italia, una sessantina delle quali residenti nel Cremasco. Il fascicolo è sui tavoli della magistratura. Fontana ha inviato una risposta scritta preceduta da una sua nota che dice: «Desidero ringraziarla per le ripetute segnalazioni. Sono certo che l’azione sinergica tra istituzioni possa essere proficua nella risoluzione delle numerose controversie in atto».
Ai ringraziamenti, il presidente ha allegato la risposta al quesito posto da Piloni, avente per oggetto le azioni di Regione Lombardia in merito alle criticità nella gestione del Superbonus 110% e al meccanismo di cessione dei crediti. «La Regione – spiega Fontana — si è da subito attivata per far fronte alle criticità nella gestione dei crediti fiscali derivanti da bonus edilizi, consapevole delle difficoltà che coinvolgono i cittadini e le imprese che non sono riusciti a beneficiare del credito da parte dello Stato».
Questa la premessa. Il seguito: «Prima dell’approvazione del decreto legge che ha vietato alle pubbliche amministrazione l’acquisto dei cosiddetti crediti da Superbonus, la Regione aveva già iniziato degli approfondimenti sulla materia. Successivamente all’introduzione da parte di alcune Regioni della possibilità per le società regionali non comprese nel perimetro della pubblica amministrazione di acquistare crediti fiscali, gli uffici si sono attivati per verificare l’applicabilità nel contesto regionale lombardo di una norma analoga».
Fontana spiega l’esito della verifica: «È necessario rilevare che in Lombardia la quasi totalità delle partecipate è ricompresa nel perimetro della Pubblica Amministrazione e quindi ricade nel divieto di cessione dei crediti da bonus edilizi. Finlombarda e Fnm sono le uniche società regionali lombarde non incluse nell’elenco Istat delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato nazionale. Gli uffici stanno quindi verificando la capacità fiscale media annua di queste due società e la fattibilità giuridica che permetta loro di avviare una misura di acquisto di crediti fiscali». In questo modo andando incontro alle famiglie che sarebbero state truffate. «Confermo l'impegno di Regione Lombardia – aggiunge Fontana — ad attivarsi nella prima seduta di giunta utile con una proposta di legge volta ad incentivare la cessione dei crediti da parte delle partecipate regionali, tenendo conto delle limitazioni che appaiono dal quadro normativo in questione».
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