L'ANALISI
15 Ottobre 2023 - 08:40
CASALMAGGIORE - Perché così tante persone hanno deciso di essere presenti ieri alla manifestazione? Lo abbiamo chiesto ad alcuni partecipanti. Gabriella Bassi di Martignana di Po: «Sono qui per essere solidale con questo gruppo e perché l'Oglio Po è l’unico ospedale della zona e piano piano stanno smantellando anche questo. Grazie al cielo è stata aperta l’oncologia nel reparto rinnovato e anche la cardiologia. Perché i cittadini devono riavere il loro ospedale funzionante e che sia all'altezza di tutti. Pensiamo alla chiusura del punto nascita. Abbiamo già avuto esperienze con delle partorienti in macchina, ma ritorniamo ai tempi dei miei genitori? Dobbiamo tornare al tempo in cui si partoriva a casa? Ma allora quanti bambini sono morti? Dobbiamo tenere il nostro ospedale in questa zona per il bene di tutto il comprensorio. È bene che ci sia un ospedale dove si garantisca la salute, per noi anziani ma anche per le giovani leve».
Cesare Visioli di Casalmaggiore: «Sono qui perché penso che l’ospedale sia una necessità insostituibile per il territorio, un bene di cui occorre prendersi cura e che bisogna difendere».
Antonella Pizzamiglio di Casalmaggiore: «Vorrei girare il quesito: perché non venire tutti alla manifestazione? Stiamo parlando di diritti, stiamo parlando di avere qualcosa che ci tuteli. Siamo in un territorio molto grande e ritengo che tutti dovremmo essere qua. Il nostro ospedale non va chiuso, siamo una popolazione importante. Deve continuare a esistere, con persone professionali che possano aiutare la nostra zona».
Tino Rosa di Quattrocase: «Sono qua perché è un assurdo pensare che pezzo per pezzo riescano a smontare qualcosa che anni fa abbiamo inaugurato prima ancora che fosse finito. Siamo al colmo dei colmi. È importante che la gente venga, partecipi e faccia sentire la sua voce anche in maniera forte, senza avere paura, perché le maniere forti le stanno usando gli altri nel metterci in difficoltà, distruggendoci ciò che di prezioso abbiamo e non dandoci quello che ci serve: vedi tangenziale».
Paolo Anversa di Roncadello: «Sono venuto perché non penso che l’Oglio Po sia un cadavere da seppellire, ma un malato da curare, da quella malattia, maledetta e schifosa, che si chiama politica e che lo mantiene in queste condizioni».
Rossella Poggio di Martignana di Po: «Ho deciso di partecipare perché l’ospedale è una risorsa molto importante per questo territorio e non dobbiamo perderla. Dobbiamo, anzi, potenziarla. L’attenzione non deve mai essere mai distolta».
Nutrita la pattuglia degli amministratori dell’area Oglio Po. Presenti i sindaci o delegati dei Comuni di Casalmaggiore, Gussola, Martignana di Po, Calvatone, Solarolo Rainerio, Rivarolo del Re, Bozzolo, Commessaggio, Dosolo, Rivarolo Mantovano, Sabbioneta, Pomponesco.
Assente il Comune di Viadana, uno dei due pilastri della zona: un atteggiamento davvero difficile da spiegare, a fronte della presenza di diversi cittadini viadanesi. Fra la folla anche il consigliere regionale Marco Carra.
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