L'ANALISI
10 Ottobre 2023 - 18:29
CREMONA - A giugno del 2021 ha festeggiato i suo 25 anni di sacerdozio. A gennaio di quest’anno è stato eletto «personaggio dell’anno 2022» a Riva di Solto, borgo del lago d’Iseo, sponda bergamasca, «per aver sistemato tre chiese» del paese (833 anime). Ma a febbraio don Lorenzo Micheli, 53 anni, ha lasciato in fretta e furia le parrocchie bergamasche di Esmate, Fonteno, Riva di Solto, Solto e Zorzino. «Per motivi personali», ha spiegato in una lettera ai parrocchiani. Il don sarebbe stato allontanato per evitare uno scandalo rimasto nell’ombra sino a oggi.
Lo ha portato alla luce sul Corriere della Sera di Bergamo, un imprenditore cremonese (R.P.), 45 anni, titolare di un’agenzia di spettacoli. Lo scandalo: «Quel parroco si spogliò in video». E se il sacerdote a febbraio è stato allontanato, l’imprenditore lo deve anche al vescovo di Cremona, Antonio Napolioni, «con il quale sono riuscito a parlare e mi assicurò che sarebbe intervenuto». A differenza del vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, «che ho cercato ripetutamente di contattarlo via mail indirizzate alla diocesi, chiedendo di incontrarlo, ma senza mai ricevere risposte».
Nell’articolo a firma Donatella Tiraboschi, l’imprenditore racconta di essere stato agganciato su Facebook dal prete, a novembre di un anno fa. Don Lorenzo gli chiede l’amicizia, lui gliel’ accorda. «Pensavo che mi contattasse per motivi legati al mio lavoro, dal momento che la mia agenzia organizza trasferte a Roma per incontrare il Papa. O tutt’al più volesse informazioni per artisti o attrazioni per qualche festa all’oratorio. Del resto, avevo visto dal suo profilo che era un uomo di fede, c’erano postati suoi commenti sul vangelo. Insomma, un prete nella norma, che aveva chiesto ragguagli sulla mia agenzia a cui avevo risposto, dicendo che avrei potuto ingaggiare dei complessi musicali o attrazioni varie nel caso di feste parrocchiali».
Le conversazioni vanno avanti così per un po’, finché il sacerdote cambia registro. Va oltre. «Via via - prosegue l’imprenditore - è entrato in ambito personale, cercando di mettersi in contatto con videochiamate anche in tarda serata, tentativi di comunicazione che chiudevo, ma le telefonate continuavano, insistentemente». In modo cortese, l’imprenditore rispondeva, «cercando di mantenere il tono e i contenuti della conversazione su argomenti religiosi, ma lui virava su altro». Il don ‘virava’ «su cose personali: hai visto come sono cicciottello? Tu sei birichino? Sei fedele a tua moglie?». Ma c’è dell’altro. L’imprenditore parla di «una richiesta strana» avanzata dal prete. La richiesta: «Ti va di guadagnare qualche extra facendo dei massaggi?».
«Voleva venire a trovarmi a casa la sera tardi, indicandomi nomi di amici comuni con cui lui si interfacciava intimamente». Il 45enne rimane «interdetto: non capivo il senso di quelle parole». E, poi, «sconvolto» quando il prete «nel corso di una videochiamata, l’ultima, ha iniziato a spogliarsi davanti a me. Io gli ho detto che non volevo più saperne e che lo avrei denunciato, cosa che poi ho fatto alla polizia postale». Il cremonese si rivolge al sindaco di Solto Collina, «ritenendo fosse la persona giusta per spiegare quanto mi stava accadendo, anche a tutela della gente del suo paese, soprattutto i ragazzi giovani. Io sono una persona adulta, ma se fosse successo a minorenni?». Il sindaco «mi chiede delle prove».
L’imprenditore gli mostra «le foto del monitor, ma si scaglia contro di me». Su consiglio del legale, l’imprenditore posta su Facebook lo scatto del don che si spogliava, «tagliandogli la testa perché non venisse riconosciuto, denunciando pubblicamente che cosa stava succedendo in quella parrocchia». A novembre, dopo i tentativi a vuoto di incontrare il vescovo di Bergamo, «sono andato dal vescovo di Cremona, trovandolo già al corrente di tutto, il quale mi assicurò che sarebbe intervenuto. Dopo una settimana, don Micheli era già stato allontanato dalle sue parrocchie». Il Corriere scrive che il prete attualmente si troverebbe in Toscana per un periodo di riflessione in accordo con il vescovo di Bergamo.
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