L'ANALISI
09 Ottobre 2023 - 05:30
CREMONA - Non più tardi di giovedì scorso l’Ufficio Scolastico Territoriale ha pubblicato un nuovo bollettino per assegnare cattedre di sostegno e lingua inglese, soprattutto alle medie e alle superiori. Nel mentre sono partite – dalle singole scuole – le mail per cercare di coprire i posti non assegnati, oppure di trovare professori che possano coprire posti resisi vacanti per malattie o assenze varie, le cosiddette supplenze brevi.
Ma può capitare anche di vedersi proposta – a inizio ottobre – una cattedra di italiano che assomma Manin e Aselli con scadenza al 30 giugno, un sogno insperato per chi sta in città.
Ma ci si può anche sentire chiamati per coprire una cattedra – sempre di italiano – che prevede ore di lezione a Pandino, Crema, Cremona e Casalmaggiore, un incarico fino al 31 agosto, ma che richiede di passare al setaccio in tutta la sua lunghezza la provincia.
L’effetto di tutto questo è che molti rinunciano o decidono di spezzare la cattedra: «Le scuole continuano a chiamare, ci sono carenze di maestre nelle primarie, ma anche di docenti di sostegno e di discipline come matematica e italiana – spiega Alba Caridi della Cgil -. La situazione non è troppo differente da quella degli anni scorsi, ma bisogna pensare che sono state fatte immissioni in ruolo, meno di quelle necessarie. Questo vuol dire che la scuola ha ancora fame di personale docente e non docente. Perché l’altro capitolo amaro di questo avvio d’anno è la mancanza di personale Ata, ma in questo caso, per fortuna, le graduatorie non sono esaurite. Diverso è il caso per le graduatorie dei docenti, molto spesso le scuole sono costrette ad attingere alle messe a disposizione che portano in cattedra docenti non sempre con esperienza».
Chi ha un osservatorio privilegiato è certo Simona Piperno, preside del Torriani e del Ghisleri che sulla questione cattedre vuote afferma: «Sul Ghisleri ho ancora tre o quattro posizioni scoperte, sui laboratori – spiega -. Al Torriani sono proprio gli istruttori tecnico pratici a mancare nelle materie tecniche come meccanica. Soprattutto nelle materie scientifiche e tecniche le graduatorie provinciali sono esaurite e ci troviamo costretti a ricorrere alle messe a disposizione. Poi ovviamente il problema si pone sulle supplenze brevi o sulle maternità, ovvero quelle esigenze che portano docenti ad assentarsi indipendentemente dalla loro volontà. In questo il ricorrere alle Mad è diventata quasi la norma, oltre al fatto che magari per alcuni periodi di supplenza di dieci giorni o un mese non sono appetibili per abbandonare quello che già stanno facendo».
Nicoletta Ferrari, preside di Einaudi e reggente al Manin, osserva: «Rispetto ad altri anni è andata meglio, anche se è sempre più faticoso trovare persone che vengano a insegnare – afferma -. Mi manca un docente di inglese che spero di individuare in settimana, ma la cosa preoccupante sono stati coloro che hanno rifiutato le assunzioni o non si sono presentati. C’è stato chi, provenendo dal Sud, ha preferito non venire al Nord per il costo della vita e per non lasciare la famiglia. Anche questi sono aspetti di vita quotidiana che entrano nella faticosa ricerca di personale».
Maria Giovanna Manzia dell’istituto comprensivo Cremona 1, spiega: «Devo trovare il titolare per sei ore di educazione fisica, ma per il resto come istituto comprensivo siamo abbastanza a posto – afferma -. Certo se poi nel corso d’anno subentreranno improvvise assenze so che non sarà facile trovare i sostituti, in molti casi le graduatorie sono esaurite, chi è rimasto, magari fa altri lavoro. Sempre più spesso siamo costretti a ricorrere alle messe a disposizione, magari andando a pescare fra chi per la prima volta entra in classe. Forse ci sarebbe bisogno di ripensare la modalità del reclutamento. In questi giorni l’Ust ha riconsegnato spezzoni orari non assegnati attraverso bollettino e non sempre è facile individuare chi può coprire quelle ore, magari mettendole insieme ad altre».
In questo gioco di caccia al supplente a rimetterci sono i ragazzi e la scuole costretta, obtorto collo, a procedere a ranghi ridotti, in attesa che il puzzle delle cattedre si completi.
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