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L'INDAGINE

Lavorare stanca, ma in Italia uccide: in 8 mesi 657 morti sul lavoro, 5 in provincia di Cremona

Un tragico bollettino che racconta un'emergenza che non ha mai fine, con una triste media della mortalità pari a 82 decessi al mese

Daniele Duchi

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redazione@laprovinciacr.it

07 Ottobre 2023 - 10:05

Lavorare stanca, ma in Italia uccide: in 8 mesi 657 morti sul lavoro, 5 in provincia di Cremona

CREMONA - Un tragico bollettino che racconta un'emergenza che non ha mai fine, con una triste media della mortalità in Italia pari a 657 morti sul lavoro (5 in provincia di Cremona, al 24° posto nel nostro Paese) da gennaio ad agosto, 82 decessi al mese. Sono ancora in crescita, anche se minima, gli infortuni mortali registrati in occasione di lavoro (+ 0,8% rispetto allo stesso periodo del 2022) passati da 496 a 500. Diminuiscono invece gli infortuni mortali in itinere: sono 157 nel 2023 contro i 181 del 2022. Rimane alta l'allerta per i lavoratori giovanissimi e per gli stranieri: questi ultimi registrano un'incidenza di mortalità elevatissima rispetto alla media. Ma il dato dei più anziani è ancora peggiore rispetto a quello dei giovanissimi: infatti l’incidenza più elevata si registra nella fascia dei lavoratori ultrasessantacinquenni (78,6), seguita dalla fascia di lavoratori compresi tra i 55 e i 64 anni (37).

“Mancano pochi mesi alla fine del 2023 e i numeri, così come le incidenze della mortalità sul lavoro, narrano ancora uno dei capitoli più tristi della storia contemporanea. Da anni non si riesce ad invertire significativamente la rotta. La cultura della sicurezza, purtroppo, non rientra nelle priorità di moltissime realtà imprenditoriali. Perché altrimenti non si spiegherebbe l’andamento infortunistico nel nostro Paese. E la testimonianza di questa emergenza viene confermata dall’incremento, seppur minimo, del numero delle vittime rilevate in occasione di lavoro con un +0,8% rispetto allo scorso anno. Questo indica la stabilità del fenomeno e non, purtroppo, un’inversione di tendenza”. È questa la prima riflessione di Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre, rispetto all’ultima indagine realizzata dal proprio team di esperti.

Un’analisi dettagliata del panorama nazionale che va oltre i numeri ed estrapola i veri valori del rischio ovvero quelli relativi all’incidenza di mortalità; quelli che, ad esempio, mettono a fuoco la gravità della situazione vissuta dai giovanissimi lavoratori. Per chi ha un’età compresa tra i 15 e i 24 anni, infatti, il rischio di morire sul lavoro è praticamente doppio rispetto ai colleghi che hanno un’età compresa tra i 25 e i 34 anni (20,9 infortuni mortali ogni milione di occupati contro 11,8).

Sul sito https://www.vegaengineering.com/osservatorio/ sono disponibili i grafici e i dati completi.

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