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Ancorotti si racconta: «Un anno a palazzo Madama»

Il senatore intervistato dal direttore del giornale La Provincia Paolo Gualandris: dalla difesa del made in Italy, sino all’immigrazione; dalla manovra economica, al ruolo di Giorgia Meloni.

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

06 Ottobre 2023 - 21:08

«Così ho portato il Cremasco nell’aula di palazzo Madama»

Paolo Gualandris e Renato Ancorotti

CREMA - Un Renato Ancorotti a 360 gradi, quello intervistato questo pomeriggio in sala Ricevimenti dal direttore del quotidiano La Provincia di Cremona e Crema Paolo Gualandris. Il suo primo anno al Senato, dal punto di vista personale, l’impatto emotivo dei palazzi romani, ma anche l’attualità politica: dalla difesa del made in Italy, sino all’immigrazione; dalla manovra economica, al ruolo di Giorgia Meloni. Il parlamentare di Fratelli d’Italia ha parlato davanti a militanti, ma non solo. In sala i vertici locali e provinciali del partito e il sindaco (Pd) Fabio Bergamaschi. 

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Renato Ancorotti nell'Aula del Senato

«Chi voleva ribaltare il palazzo come i Cinque Stelle non c’è riuscito. Oggi siamo in una situazione complessa e ci sono delle responsabilità in chi ha condotto l’Italia negli anni recenti. Il bonus 110 e il bonus facciate, solo di frodi, ci sono costati 23 miliardi di euro, equivalenti a 450mila posti di lavoro. Nessuno dice di non aiutare l’edilizia, ma non in modo transitorio ed estemporaneo».

Il senatore ha aggiunto all’elenco degli errori pentastellati «le ottomila tonnellate di banchi con le rotelle da smaltire, oltre ai 200 milioni di euro di spesa e i 70 milioni di euro di mascherine acquistate all’estero dagli emissari di Luigi Di Maio».

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Il pubblico all'incontro

Non ha risparmiato critiche nemmeno a Elly Schlein, segretaria Pd. «Con lei è come non avere opposizione, cosa che mi dispiace». Nonostante i rapporti con molti colleghi di opposizione sono ottimi. «L’aula fa vedere schieramenti che a volte si azzuffano, ma fuori non ci sono relazioni così tese. Dipende dalle persone, come ovunque. Ci sono senatori di valore da una parte e dall’altra. Sono grande amico di Matteo Renzi, che ritengo un grande politico. Coi Cinque Stelle faccio più fatica, anche se c’è Stefano Patuanelli che è stato un ottimo ministro. Il problema sono gli altri che dicono sempre di no. Sollecitato da Gualandris, ha parlato della sua sintonia con Carlo Cottarelli. «A tutti è spiaciuto che abbia dato le dimissioni da senatore dopo. L'impatto con il mondo della politica è complicato la burocrazia c'è e si sente. Cottarelli voleva incidere di più e ne aveva tutte le caratteristiche: è grande economista anche se non condivido le sue teorie».

DIFESA DEL MADE IN ITALY

In questo primo anno l’impegno di Ancorotti si è concentrato sulla difesa del made in Italy. «Abbiamo la concorrenza di 120 miliardi di prodotti fatti all'estero e spacciati per italiani. Ciò induce gli stranieri a comprare. Un danno, ma anche un’opportunità. Facciamo nostro questo mercato. Oggi vanno rafforzate la nostra industria e il nostro artigianato, il genius faber italiano. Abbiamo prodotti di grande qualità, cose che non ci possono copiare. Parlo di design, di moda di cosmesi, di un agroalimentare straordinario. A Crema, grazie a un’idea del sindaco, stiamo lavorando per il cluster della cosmesi. Vanno recuperate micro e piccole aziende, portate nelle fiere internazionali e fatte conoscere. I grandi brand nazionali non hanno bisogno di promozione. Dobbiamo sviluppare il saper fare italiano, non il seriale che può essere riprodotto ovunque».

FONDAMENTALE LA FORMAZIONE

 «I corsi Its e Fts sono le forme per dare una conoscenza industriale e artigianale alle persone. Quanti abbandoni ci sono in università? L’Its è l’alternativa, dà anche crediti universitari per chi poi vuole proseguire. Questa formazione, con altra formula, andrà portati in Africa con il piano Mattei perché abbiamo bisogno di immigrati, ma formati e integrabili. Noi siamo per l’accoglienza, ma deve essere strutturata. Non è lasciare gente per strada a delinquere. Dire "immigrazione libera" come certa opposizione non è possibile. Dobbiamo metterci d’accordo in Europa. Se un’Ong finanziata dalla Germania salva degli immigrati, giustamente attracca in un nostro porto, più vicino e sicuro, ma poi i migranti vanno in Germania». RUSS

GUERRA RUSSO-UCRAINA

Sulla guerra russo-ucraina Ancorotti ritiene indispensabile la soluzione diplomatica. «Putin è l’aggressore, ma non può andarsene come se nulla fosse, lasciando tutto sul piatto: come si giustificherebbe davanti alle decine di migliaia di morti tra i suoi giovani?»

MANOVRA E LEGGE DI BILANCIO

In merito a manovra e legge di bilancio, il senatore ha indicato le priorità: «Sulla Sanità nel 2020 sono stati investiti 121 miliardi, quest’anno siamo a 134. Non è vero che stiamo tagliando. Per risolvere i problemi dei pochi medici togliamo innanzitutto i test di ingresso a medicina. La finanziaria che verrà, sarà di sangue e di sudore: di soldi non ce ne sono. Dobbiamo concentrarci sul cuneo fiscale per mettere più soldi nelle tasche degli italiani, che significa più fatturato con aumento conseguente dell’occupazione conseguente.

Altro investimento è formare i ragazzi, a diventare dei gentiluomini: basta donne uccise, 84 da inizio anno». L’operato di Meloni è promosso a pieni voti: «Attenta, moderata e ha convinto tutti nel mondo». Su eventuali nostalgie nel partito, nessun dubbio. «Non trovo alcun sentore di estremismo. Ho dichiarato di essere antifascista, ma vorrei anche sentire qualcuno affermare di essere anticomunista. A Crema abbiamo avuto partigiani fucilati e anche fascisti fucilati, tra questi una donna incinta. Io credo che un fiore sulla sua tomba vada posato».

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