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Fratelli d'Italia: «Bilancio positivo per il primo anno di Giorgia Meloni»

Incontro a SpazioEventi presieduto dai senatori Renato Ancorotti e Gianpiero Maffoni e dal coordinatore provinciale di FdI Stefano Foggetti

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

18 Settembre 2023 - 21:36

Fratelli d'Italia: «Bilancio positivo per il primo anno di Giorgia Meloni»

I senatori Renato Ancorotti e Gianpiero Maffoni e il coordinatore provinciale di FdI Stefano Foggetti

CREMONA - Il fronte caldo dei migranti con Lampedusa che scoppia (il 2023 è l’anno record degli sbarchi). Il carovita, la gente non arriva a fine mese, la benzina è a 2 euro al litro anche al self.
Il 25 settembre sarà un anno dall’insediamento del governo Meloni. «Il bilancio del primo anno è positivo», ma «mai la premier Giorgia Meloni ha detto: ‘Io sono la fatina buona, arrivo con la bacchetta magica’. Non ce l’ha la bacchetta magica, ma si sta impegnando in modo positivo perché i problemi vengano contingentati, ridotti, portati avanti sino alla loro soluzione».

Ma per «contingentarli, ridurli e risolverli» di anni ce ne vogliono «cinque» tenuto conto, anche «di che cosa ha ereditato». E, allora, «il bilancio di un anno lo si può fare sulle cose fatte e su quelle in itinere». Lo afferma il senatore Renato Ancorotti intervenuto con il senatore Gianpietro Maffoni (sindaco di Orzinuovi), oggi a SpazioEventi, all’incontro introdotto da Stefano Foggetti, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, e moderato da Guido Lombardi, direttore di Cremona 1 e Cremona Oggi.

Il pubblico presente all'incontro a SpazioComune

Bilancio di un anno «positivo» per Maffoni: «Questo è un governo di lunga durata, a differenza dei governi precedenti che si reggevano su maggioranze molto fragili e, quindi, c’era sempre lo spettro delle elezioni e non potevano fare programmi a lungo termine». Mentre il governo Meloni «è serio, votato dagli italiani perché cambiasse le cose in modo strutturale». Certo, «il cammino è difficile. Non si possono fare scelte di pancia, ma scelte serie, strutturali nell’interesse degli italiani. Questo è una grande responsabilità che ci siamo presi e siamo convinti che tra cinque anni avremo dei risultati». Bilancio «positivo» per Foggetti di un «governo che è arrivato in un momento internazionale non molto positivo, ma che è riuscito a portare a casa dei risultati importanti». Un governo «sincero con gli italiani: quando ci sono le cose da dire, che siano belle o meno belle, la premier Meloni non si fa problemi e lo dice come dovrebbe essere un politico serio che non deve raccontare che tutto va bene se non è vero, ma deve spiegare le difficoltà che ha il Paese e come ha intenzione di risolverle».


L’immigrazione, fronte caldo. Tema «estremamente complesso» per Ancorotti, «che va visto da ogni lato. Il primo è quello dell’umanità. Evidentemente, quando si vedono queste persone, piange il cuore. Io credo che il tema vada affrontato nei Paesi d’origine, dai quali queste persone provengono. Queste persone vanno aiutate là. Io credo che noi possiamo ricevere migranti, ne abbiamo anche bisogno per l’industria, ma vanno formati sul luogo e portati di qui con un sistema di conoscenza del nostro Paese, del nostro meccanismo. Ho sentito persone che sono anche dall’altra parte politica che cominciano a dire che, forse, il blocco navale è una delle ipotesi da percorrere», ma «non può percorrerla l’Italia. Deve percorrerla l’Europa».

Tema di «fortissima attualità» per Maffoni. «In questi giorni abbiamo dei grossi problemi, lo sappiamo tutti. Qualche domanda ce la dobbiamo porre nel senso che è iniziato un mandato di un governo di centrodestra, i flussi sono notevolmente aumentati, ma questo è un problema che riguarda tutta l’Europa. Ieri si è finalmente capito, in modo chiara e netta, che i confini dell’Italia sono i confini dell’Europa», ha sottolineato Maffoni, ricordando la frase detta due giorni fa a Lampedusa dalla premier Meloni alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. «Il problema va affrontato in maniera seria da tutta quanta l’Europa - prosegue Maffoni —. È diventato un problema non solo italiano, ma europeo e credo che nel prossimo consiglio europeo questo tema verrà affrontato. Finalmente, non lo affronterà solo l’Italia, ma, auspico l’Europa». «Il problema immigrazione non si risolve in sei mesi, in un anno di legislatura — dice Foggetti —. È come parlare del debito pubblico in Italia: non lo risolvi in un anno. Quello dell’immigrazione è un problema che se diventasse europeo, avrebbe sicuramente più possibilità di essere risolto, ma se l’Europa come ha fatto sino ad oggi, nicchia.

La premier Giorgia Meloni

Benzina. Osserva Foggetti: «La Meloni ha detto: ‘So che c’è il problema della benzina, ma devo scegliere o benzina o cuneo fiscale. I soldi quali sono? Cuneo fiscale’. Può piacere o non piacere. Io apprezzo la chiarezza, poi se a qualcuno non piacerà, quando sarà il momento, dirà: ‘Avrei preferito che intervenisse sulla benzina’. Se deve scegliere, a me sta bene il cuneo fiscale». «Il taglio del cuneo fiscale è stato fatto. Era poco? — rilancia Ancorotti —. Certo che era poco, ma era quello che c’era. Adesso dovremo mettere in piedi qualche cosa per farlo scendere ancora, perché io credo, davvero, che il cuneo fiscale sia una detassazione per incrementare questa economia ed è uno dei punti fondamentali del programma. Bisogna fare i conti con quello che si ha e con quello che ci hanno lasciato».


La gente non arriva a fine mese. «Il caro vita va affrontato con un taglio del cuneo fiscale — rimarca Ancorotti —. Se riusciamo a mettere nelle tasche degli italiani più soldi, il carovita ha un peso diverso. Ci siamo trovati in una condizione di avere sul tavolo una serie di problemi tutti contingenti. Stanno lavorando bene al Governo per cercare di risolverli, ma non possiamo risolverli dall’oggi al domani. «La gente non arriva a fine mese? Non è che questo Governo non abbia fatto provvedimenti in questo senso — afferma Maffoni —. Innanzitutto, bisogna partire da che cosa si ha ereditato e da lì si inizia a fare. È chiaro che in un anno è molto complesso. Non va dimenticato che in questo anno abbiamo avuto anche delle calamità non indifferenti. Io sono fiducioso e credo che anche in questo sapremo reagire in modo organico, strutturale, serio». Elezioni amministrative. L’anno prossimo Cremona eleggerà il nuovo sindaco. Per FdI una partita «fondamentale» dice Foggetti: «Veniamo da dieci anni di governo della sinistra, per noi sufficienti e sicuramente faremo non solo il possibile, ma l’impossibile per far sì che a questi seguiranno cinque anni di sindaco di centrodestra».

FOTO: FOTOLIVE/PAOLO CISI

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