L'ANALISI
06 Ottobre 2023 - 17:35
PIZZIGHETTONE - A un mese dall’inizio della scuola continuano i pesanti disservizi legati in primis al trasporto degli alunni: se ne è parlato ieri sera nel salone di via Garibaldi, in un incontro pubblico organizzato dal Partito Democratico e dal gruppo consiliare ‘Insieme si cambia Pizzighettone’. Al termine è stato annunciato che saranno chieste formalmente le dimissioni dell’assessore alla Scuola, Pia Colombani. Non solo: oltre alle interrogazioni, i consiglieri avanzeranno la proposta di una seduta di consiglio comunale aperta al pubblico e caldeggeranno agevolazioni sulle tariffe, per compensare i disagi delle ultime settimane.
A confrontarsi coi genitori è stata la capogruppo Elisa Mancinelli e seduti fra il pubblico c’erano anche i rappresentanti dell’altro gruppo di minoranza (‘Con la gente’) Marcello Melicchio e Giancarlo Bissolotti. «Bambini di primaria e secondaria sono costretti a cambi di orario ormai settimanali e a prendere il pulmino ad orari assurdi – ha premesso Mancinelli –: ad esempio alle 7.05, quando per effetto della nuova organizzazione scolastica le lezioni iniziano alle 8.20». Significa che restano negli spazi scolastici o addirittura all’esterno per troppo tempo: aspetto lamentato da alcuni dei presenti. I genitori hanno aggiunto che talvolta «il pulmino li ha addirittura lasciati a piedi, con conseguente inevitabile assenza scolastica».
Insomma, i problemi imputabili alla ditta che ha ottenuto l’incarico (e che stando ad un avviso pubblicato nei giorni scorsi sul sito web comunale parevano risolti) in realtà continuano. E in alcuni casi – hanno detto sempre i presenti – sembrano addirittura peggiorati. Ma giovedì è stato ricordato anche il cambio orario deciso dalla scuola, che ha avuto come conseguenza la soppressione del trasporto durante la pausa pranzo: 37 famiglie avevano firmato per protestare.
Erano state considerate una minoranza, ma è stato precisato che gli astenuti erano addirittura 130. «Di conseguenza le 37 firme non possono essere considerate poco significative», è stato detto. «I genitori si sono trovati costretti ad iscrivere i figli alla mensa, che di fatto è diventata obbligatoria – ha continuato Mancinelli –. L’obbligo dovrebbe prevedere la gratuità del servizio o un costo calmierato, oppure la possibilità di portare il pasto da casa: cosa che è stata effettivamente richiesta anche se ad oggi non ci sono risposte affermative in merito».
Infine alcuni dei presenti hanno rincarato la dose: «Se la situazione va avanti così, qualcuno potrebbe decidere di non pagare, perché questo non è un servizio scolastico che si rispetti». Fra le proposte avanzate, spiccano quella relativa ad una richiesta di innalzamento della soglia Isee per andare incontro alle sofferenze economiche delle famiglie. Oltre appunto ad altre agevolazioni sul pagamento del trasporto, visti i prolungati disservizi. Ma c’è anche chi non ha escluso l’eventualità di ritrovarsi a breve davanti al municipio per un sit-in di protesta.
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