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L’acqua che beviamo. I custodi della sicurezza

Al teatro San Domenico il convegno di Water Alliance, rete che raggruppa 13 gestori

Stefano Sagrestano

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stefano.sagrestano@gmail.com

06 Ottobre 2023 - 09:29

L’acqua che beviamo. I custodi della sicurezza

Stefano Ottolini, Cristian Chizzoli, Massimo Sertori, Enrico Pezzoli, Sara Monaci, Paolo Vicentini, Desdemona Oliva, Alessandro Lanfranchi, Cristina Somenzi, Sabrina Sorlini e Luca Lucentini

CREMA - I «guardiani della qualità della risorsa idrica pubblica», come li ha definiti Cristian Chizzoli, presidente di Padania acque, si sono ritrovati ieri pomeriggio al teatro San Domenico. L’occasione è stata il convegno promosso da Water Alliance, la rete che unisce i 13 gestori della rete idrica pubblica della Lombardia. Al centro dell’attenzione le attività di laboratorio svolte quotidianamente, per garantire a oltre 9 milioni di cittadini un servizio di eccellenza. Ed è stato fatto il punto sulla direttiva Ue 2020/2184 sulle acque potabili, il suo recepimento nel nostro Paese e l’impatto che l’introduzione della normativa avrà sulle attività dei laboratori della rete. In platea circa 220 tra chimici, ingegneri e altri addetti ai lavori. Ospiti l’assessore regionale alla Risorsa idrica Massimo Sertori, alcuni sindaci del territorio a cominciare dal padrone di casa, Fabio Bergamaschi, per arrivare a Gianni Rossoni, presidente dell’Area omogenea. Ma anche i consiglieri regionali Riccardo Vitari, Matteo Piloni e Marcello Ventura, il presidente provinciale Mirko Signoroni, il presidente della Società Editoriale Cremonese Riccardo Crotti e il direttore del quotidiano La Provincia di Cremona e Crema Paolo Gualandris. A presentare gli ospiti Sara Monaci, giornalista de Il Sole 24 Ore. 

In platea al San Domenico circa 220 tra chimici, ingegneri e amministratori 

In apertura i saluti di Enrico Pezzoli, presidente e Ad di Como Acqua, nonché portavoce di Water Alliance. «Il nostro lavoro, la custodia, la valorizzazione e la gestione della risorsa idrica non si esauriscono mai e ci impongono nuove strategie e progetti». Quindi è toccato a Chizzoli: «I nostri laboratori sono un presidio di qualità e tutela della salute dei cittadini. Un concentrato di sapere e conoscenza. A questo proposito, come Padania, stiamo ampliando il nostro laboratorio a Cremona. Water Alliance è un esempio di come sappiamo metterci in rete e condividere le esperienze». Stefano Ottolini, direttore generale di Padania acque, ha ricostruito la storia di Water Alliance, nata nel 2017, poi cresciuta da sette a tredici aziende in pochi anni. «L’obiettivo era ed è quello di fare sistema, tramite un modello federativo: un approccio di condivisione di competenze e procedure. Inoltre, internalizzare le analisi ci costa il 45% in meno, che farle fare sul mercato. Abbiamo fatto rientrare nel circuito delle aziende pubbliche idriche lombarde un milione di euro. Il tutto, senza tagliare né assumere rischi, ma solo ottimizzanti».

Paolo Gualandris, Riccardo Crotti e Gianni Rossoni 

Oggi il network è distribuito sul territorio in 22 sedi con 171 operatori che, annualmente, analizzano 2.852.148 parametri e 144.315 campioni, mettendo a sistema comune competenze, tecnologie e know-how. Il focus sulla normativa europea lo ha presentato Luca Lucentini, direttore del reparto di qualità dell’acqua e salute dell’Istituto superiore di sanità. Da remoto Silvia Bartolini, capo dell’Unità marine and clean water services della Commissione Europea ha evidenziato priorità e impegni presi nel Green deal europeo. Sempre su salute, sicurezza e qualità della risorsa si è sviluppato l’approfondimento di Cristina Somenzi, direttrice del dipartimento di igiene dell’Ats. È seguita una tavola rotonda, mentre le conclusioni sono state affidate all’assessore Sertori e ad Alessandro Lanfranchi, amministratore delegato di Padania Acque.

FOTO: FOTOLIVE/PAOLO CISI

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