L'ANALISI
29 Settembre 2023 - 17:32
CREMONA - C’è chi riempiva taniche intere, magari per lavare la macchina, con acqua potabile. Per evitare gli sprechi i sindaci dei Comuni hanno chiesto a Padania Acque di attivare un sistema di controllo dell’utilizzo delle case dell’acqua, un modo per responsabilizzare la comunità, pur non togliendo il servizio gratuito ai cittadini. Da lunedì per prelevare alle case dell’acqua sarà necessario utilizzare il QR Code presente sulla bolletta di Padania Acque. Si tratta di un gesto facile e ormai familiare che consentirà ad ogni utente dell’azienda di servizio idrico di prelevare al massimo otto litri al giorno. L’innovazione tecnologica riguarderà, a partire da lunedì, quaranta impianti e, gradualmente, con una previsione di circa quattro fonti al mese, verrà estesa a tutte le case dell’acqua installate nell’esteso territorio provinciale.
«L’obiettivo è quello di regolamentare l’erogazione di acqua potabile, bene comune e prezioso, garantendo un prelievo equo e corretto della risorsa, che viene erogata per un uso esclusivamente alimentare (acqua da bere) e non per altri utilizzi», rendono noto dall’azienda. Il sistema è stato sperimentato prima nel comune di Bonemerse, in cui è stato testato per circa un anno. I buoni risultati hanno portato alla decisione di applicare il sistema di prelievo controllato, ma sempre mantenendo la gratuità del servizio, alle prime 40 case dell’acqua del territorio.
«Il progetto — ha dichiarato il presidente di Padania Acque Cristian Chizzoli — nasce dalla volontà di assicurare a tutti i nostri clienti un servizio di qualità e, al contempo, di evitare eccessi di consumo e utilizzi impropri di acqua potabile da bere».
«La nuova modalità di prelievo consente di uniformare l’attuale sistema di utilizzo delle case dell’acqua installate nel corso degli anni, favorendo l’accesso pubblico all’acqua di rete senza dannosi sprechi della risorsa idrica, che deve essere usata consapevolmente e razionalmente», ha commentato l’amministratore delegato Alessandro Lanfranchi. Ad oggi le case dell’acqua attive sono 104, ma entro la fine dell’anno diventeranno 111. Sono 134.104 le utenze domestiche, 24.260 le utenze condominiali e 2.044 i titolari di pozzi privati con scarico nella fognatura pubblica che potranno fruire del servizio in tutta la provincia di Cremona, non solo presso la casa dell’acqua del comune di residenza.
«A tutt’oggi sono stati prelevati in tutto nove milioni e 103mila litri di acqua, un incremento del 10% rispetto all’anno passato — ha osservato il direttore generale, Stefano Ottolini - . Nell’intero 2022 i litri prelevati sono stati in tutto 14milioni e 600mila».
Tutto questo ha fatto risparmiare alla famiglie circa 4milioni e mezzo di euro che diversamente sarebbero andati in acqua in bottiglie di plastica.
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