Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

TRAGEDIA NEGLI USA

«Michele è morto da pilota seguendo un grande sogno»

Il dolore di Giorgio Cavallotti, padre del 22enne precipitato con l’aereo in Oregon con due allievi

Dario Dolci

Email:

redazione@laprovinciacr.it

06 Ottobre 2023 - 05:25

«Michele è morto da pilota seguendo un grande sogno»

Michele Cavallotti

CREMA - «Michele ha vissuto per il suo sogno, che ha coltivato fin da bambino. Ed è morto da pilota». Giorgio Cavallotti, padre del 22enne cremasco deceduto martedì sera in seguito allo schianto dell’aereo sul quale viaggiava, vuole che suo figlio sia ricordato così. E racconta, con la voce spezzata dal dolore, il percorso fatto dal giovane: «A 14 anni ha detto a me e a mia moglie, che voleva diventare un pilota d’aereo. E così si è iscritto all’istituto tecnico aeronautico Locatelli di Bergamo, dove si è diplomato con il massimo dei voti. Poi, il 18 giugno del 2021, è partito per gli Stati Uniti. E alla Hillsboro Flight Academy ha completato il percorso di tutti i brevetti di volo strumentale e ha conseguito quello da istruttore. Michele aveva già 700 ore di volo nel suo curriculum. Gliene mancava ancora qualche centinaio, per poter poi pilotare gli aerei cargo».

Sul bimotore che si è schiantato sul tetto di un’abitazione di Newberg, nell’Oregon, senza danni per gli abitanti riusciti a mettersi in salvo, il 22enne cremasco stava facendo da istruttore ad altri due giovani, un ragazzo e una ragazza.

Papà Giorgio descrive la personalità del figlio, partendo da quella che ritiene fosse la sua prima qualità: «Era determinato, sapeva quello che voleva. E aveva estrema cura del suo corpo: seguiva un’alimentazione equilibrata, andava in palestra e praticava sport. Ma alla gente piaceva soprattutto per il suo carattere e per il suo lato umano. Quando ci ha confessato che avrebbe voluto fare il pilota, abbiamo voluto dargli questa possibilità».

Papà Giorgio, la mamma Ilenia Costi e la sorella Marta, di 14 anni, partiranno questa mattina alle 6.30 per gli Usa, con destinazione Portland. L’arrivo è previsto per le 12.50 ora locale. «Avremmo voluto partire prima — spiega Giorgio Cavallotti — ma i voli disponibili costringevano a diversi scali e saremmo stati in giro per ventiquattr’ore, per poi arrivare di notte».

Tra i tanti messaggi di cordoglio ricevuti dai familiari, anche uno dell’insegnante di Diritto di Michele all’istituto superiore Locatelli, Erica Trio: «Lo ricorderò come un ragazzo ricco di talento; una vera eccellenza».

Ieri mattina, nell’abitazione della famiglia Cavallotti, si sono presentati anche gli amici di Michele. Affranti e ancora increduli di quanto accaduto. «Dalle parole che abbiamo scambiato con loro — riferisce il padre — abbiamo capito che di lui ricordano la grande disponibilità, verso tutti».

Alla Hillsboro Flight Academy, ieri, è stata celebrata una funzione religiosa per ricordare Michele Cavallotti e il suo sfortunato compagno di volo, il ventenne Barrett Bevacqua. Istruttori e allievi hanno pregato anche per Emily Hurd, il terzo occupante del velivolo, pure lei ventenne, rimasta gravemente ferita e trasportata all’ospedale di Portland. La ragazza è in prognosi riservata, secondo quanto riferito dalle emittenti televisive locali. «L’insegnamento che Michele ci ha lasciato — conclude il papà — è di aver vissuto per il proprio sogno». E con il suo sogno è volato via.

IL RICORDO DELLA NONNA

«Michele era una persona molto dolce, un ragazzo all’antica». Inizia così il ricordo del nipote tracciato dalla nonna materna Pierangela Mora. «Non fumava, non beveva alcolici, conduceva una vita regolare. Sapeva quel che voleva ed era molto determinato a ottenerlo». La nonna parla anche del rapporto speciale del giovane con i familiari. «Adorava i suoi genitori e sua sorella Marta. Pur essendo lontano aveva sempre un pensiero per loro. Almeno una volta la settimana chiamava tutti per parlare, per raccontare delle sue giornate e dei suoi voli. Anche se Oltreoceano, era sempre vicino a loro».

Michele era molto amato anche dalle persone che lo circondavano. «Una ragazza italiana che vive negli Stati Uniti — prosegue la nonna — ci ha chiamato dopo la tragedia per dirci cose stupende di lui. Faceva l’istruttore di volo per ragazzi che volevano diventare piloti, li aiutava ma allo sesso tempo li incitava a dare il massimo per raggiungere i risultati. Li spronava, ma nel modo giusto. Gli volevano tutti bene». Nonna Pierangela fatica a trattenere la commozione. Il giorno dopo l’incidente aereo, nel quale ha perso la vita il nipote 22enne, è stata lei a venire in redazione a portare la sua fotografia, quella che non ha mai smesso di guardare da quando Michele è andato via da casa. Ha visto crescere il nipote, lo ha visto iniziare una carriera e poi partire per gli Stati Uniti, dove il destino ha voluto che la sua giovane vita si interrompesse. Presto, troppo presto per poterlo accettare. L’ultima frase della nonna è un’epigrafe: «Michele amava davvero i suoi sogni».

AVVITAMENTO FATALE

I resti del bimotore sul quale si trovava il 22enne istruttore di volo cremasco Michele Cavallotti, insieme ai compagni Barrett Bevacqua e Emily Hurd, ieri sono stati rimossi e portati in un hangar, a disposizione delle autorità inquirenti, che dovranno cercare di capire le cause dell’incidente. Le indagini potrebbero durare dai 18 ai 24 mesi, secondo quanto dichiarato dalle autorità alle emittenti locali. L’aereo è caduto in picchiata, avvitandosi su se stesso, come mostra il filmato realizzato dal 22enne Micah Schauer, residente a Newberg. Dieci secondi di video che mostrano la drammatica discesa avvenuta da 5.000 metri mezz’ora dopo il decollo e lo schianto sul tetto di un’abitazione. Schauer non credeva ai suoi occhi: ha girato il video ai parenti per chiedere loro se fosse veramente accaduta una tragedia. L’aereo era un Piper PA-44 Seminole con e insegne della Hillsboro Aero Academy.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400