L'ANALISI
05 Ottobre 2023 - 15:13
Il dormitorio di fortuna ricavato nei capannoni della ex Bassano Grimeca a San Bernardino
CREMA - Marco, il 56enne senza fissa dimora, che per mesi ha vissuto nella ex fabbrica dismessa Bassano Grimeca di San Bernardino e che la scorsa settimana sul giornale 'La Provincia' aveva raccontato la sua storia, aggiungendo di aver trovato scarso aiuto dalle istituzioni, ha ricevuto la risposta indiretta da parte del Comune. Per bocca dell’assessore al Welfare Anastasie Musumary e del sindaco Fabio Bergamaschi.
Marco raccontava di disinteressamento dei Servizi sociali del Comune, di un’accoglienza negata alla Caritas e di una sospensione del reddito di cittadinanza operata da un’assistente sociale.
«Sappiamo tutti — spiegano gli esponenti di giunta — che la normativa in merito ai requisiti d’accesso al reddito di cittadinanza non si presta alla discrezionalità degli assistenti sociali. Altrettanto è noto che, ogni progetto di vita e di aiuto, si compone necessariamente di due attori che, assieme, disegnano una nuova prospettiva di vita. La realtà che accomuna molte storie simili a quella di Marco è influenzata da fattori di complessità delicatissimi e, spesso, da scelte private di vita che escludono, in molti casi, la possibilità di una presa in carico continuativa e un aiuto stabile».
In sostanza, Marco e molti senza tetto come lui, non vogliono essere aiutati, a dispetto di quanto da lui dichiarato. «I servizi sociali e la rete di accoglienza e sostegno alla marginalità che, in partenariato con il Comune, opera ogni giorno hanno bisogno di trovare collaborazione, anche da parte di chi si vuole sostenere. Comune, Caritas e cooperativa Bessimo sono parte attiva e coesa per costruire una rete di aiuto per coloro che si trovano nelle condizioni di Marco».
L’assessore Musimary entra nello specifico: «Il Comune promuove programmi di sostegno a povertà e marginalità attraverso importanti investimenti economici, curando la rete dei servizi e mettendo in gioco esperienza, ascolto e accoglienza. Tutto ciò richiede, come contropartita, la volontà di stare nei percorsi d’aiuto. Nessun servizio e nessuna rete può imporre la propria presenza».
Secondo i Servizi sociali, dunque, per molti e complessi motivi talvolta le persone fuggono la vicinanza e l’aiuto. «Il Comune, tuttavia, non rinuncia — aggiunge il sindaco — ad offrire risposte concrete ai bisogni abitativi delle persone più fragili. Stiamo guidando a livello di ambito territoriale un progetto di Housing First che, anche attraverso le risorse stanziate dal Pnrr, mira alla realizzazione e implementazione di luoghi rivolti all’inserimento di persone senza dimora o in situazione di disagio socio-abitativo cronico, allo scopo di favorire percorsi di integrazione sociale e benessere individuale. Sono già stati individuati gli immobili appartenenti ad alcuni Comuni dell’Ambito, Crema in primis, destinati a tale scopo, cui si aggiungeranno proprietà di enti del terzo settore con cui si sta lavorando sinergicamente. La dignità della persona passa anche dalla dignità dei luoghi in cui scorre la vita. Questa è una consapevolezza solidissima per il Comune, nonché una responsabilità che chiama ad una condivisione dei percorsi».
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