L'ANALISI
04 Ottobre 2023 - 17:52
CREMA - In base a quanto hanno raccontato alcuni studenti e potuto costatare anche altri passeggeri, chi viaggia sul regionale 10627, il treno che parte da Treviglio alle 13,07 e raggiunge Crema 20 minuti dopo, rischia di doverlo fare come in una scatola di sardine. Gli utenti lamentano infatti che il convoglio sia dotato di un numero esiguo di carrozze rispetto al numero abituale di passeggeri. Non ci sono al momento all’orizzonte cambi di scenari, almeno a quanto fanno sapere da Trenord. La società che ha in gestione dalla Regione il trasporto ferroviario locale, conferma infatti che l’attuale formulazione del convoglio è su quella standard.
Martedì era quasi impossibile salire – hanno raccontato alcuni passeggeri – con solo quattro carrozze eravamo tutti stipati. Da Trenord hanno fatto sapere che oggi non si sono registrate irregolarità. Il convoglio in questione è quello che riporta nei paesi di residenza decine di studenti delle superiori cremasche. Alle 13, al termine delle lezioni, i ragazzi raggiungono la stazione ferroviaria per salire sul 10627, che effettua fermate a Madignano, Castelleone e Soresina, i centri in cui vivono la stragrande maggioranza dei giovani passeggeri che si servono di questa corsa. Quanto segnalato in questo inizio di settimana, va ad aggiungersi a una serie di cronici problemi che quasi quotidianamente rendono la vita difficile ai pendolari della linea ferroviaria Cremona-Crema-Milano, via Treviglio.
L’ultimo caso in ordine di tempo, il susseguirsi di guasti ai passaggi a livello, ben sette in tre mesi, che ha colpito la tratta da inizio luglio. Questi problemi tecnici obbligano i regionali in servizio a rallentare o a fermarsi anche per decine di minuti, in attesa di poter transitare in sicurezza, solitamente in presenza di una pattuglia delle forze dell’ordine, che blocca i veicoli in prossimità dell’attraversamento rimasto aperto.
«Quasi tutti gli eventi sono legati al maltempo, le scariche atmosferiche hanno compromesso le prestazioni delle schede elettriche, necessarie al funzionamento degli impianti». Questa è la spiegazione di Rete ferroviaria italiana per spiegare l’escalation di sbarre ko. L’azienda ha in gestione la tratta ferroviaria, intesa come impianti e stazioni. Cause ambientali, insomma, dovute alle tempeste estive che si sono abbattute sul Cremasco e sul Cremonese, in particolare ai fulmini. Gli ultimi tre episodi però sono avvenuti in giornate caratterizzate dal bel tempo.
Da quasi un mese, infatti, non si registrano nel territorio perturbazioni degne di nota. Quanto comunicato da Rfi non lascia certo tranquilli i pendolari in vista della stagione invernale. Il timore è che il ghiaccio e il gelo notturno possano causare analoghi problemi agli impianti lungo la linea. Inoltre, a causa delle basse temperature delle ore di buio, anche i treni presentano non di rado problemi la mattina, quando devono essere messi in servizio. Ciò dipende innanzitutto dall’usura di materiali e convogli, alcuni dei quali sono molto datati.
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