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CREMONA

Maltrattamenti alla moglie, ma l'ex bancario si difende: "Mai una lite, mia suocera onnipresente"

"I carabinieri mi hanno notificato la misura dell’allontanamento dalla casa familiare, sono cascato dalle nuvole. I rapporti tesi li avevo con la mamma di lei"

Francesca Morandi

Email:

fmorandi@laprovinciacr.it

12 Settembre 2023 - 20:01

Secco 'no' all'accorpamento del tribunale di Cremona a quello di Mantova

Il tribunale di Cremona

CREMONA - «Fino all’8 marzo del 2022 ero la persona più felice del mondo». Poi, «sono cascato dal mondo delle nuvole». È accaduto quando i carabinieri gli hanno notificato la misura dell’allontanamento dalla casa familiare e scoperto che proprio nel giorno della festa delle donne, sua moglie lo aveva querelato, accusandolo di averla maltrattata. Per vent’anni, dal 2003, l’anno del matrimonio dopo i 4 di fidanzamento. E di aver maltratto il loro figlio dal 2015, anno di nascita del bimbo.

Direttore di banca in diverse filiali fuori provincia, 64 anni, da due in pensione, Mario (nome inventato, ndr) non ci sta a passare per il «mostro» dipinto dall’ex moglie di dieci anni più giovane, perché «io l’ho sempre amata, rispettata».

Fino all’8 marzo di un anno fa, «per me era una normale vita di coppia, una coppia felice. In 20 anni, avremo avuto due, tre discussioni, ma solo verbali».

Semmai, l’ex bancario «i rapporti tesi» li aveva «con mia suocera, persona onnipresente nella mia famiglia». Una suocera ingombrante a sentire la sua verità raccontata oggi ai giudici. Assistito dagli avvocati Mimma Aiello e Francesca Melillo, Mario ha respinto i fatti che pm, ex moglie (parte civile) ed ex suocera gli contestano. E che da un anno lo tengono lontano dal figlio (e dall’ex coniuge). «Con mia moglie ho avuto poche discussioni».

E le offese come «non vali niente, fai schifo, sei brutta ?». «Ma scherziamo? Io non l’ho mai offesa. Perché avrei dovuto offenderla?».

Pausa, riprende: «L’ho messa un po’ con le spalle al muro. Le ho chiesto: ‘Se tu dovessi scegliere tra me e mia suocera?’». La suocera «con la quale non andavo molto d’accordo. Io ero schietto con lei come lei con me».

La suocera che «se io facevo a mio figlio la torta o il budino, il giorno dopo, la torta o il budino glieli faceva la nonna, perché i suoi erano più buoni. Tornava da casa della nonna con i disegni: lui, la nonna e la mamma. A mio figlio dicevo: ‘E il papà dov’è? Lo sai che ti voglio bene’. E lo abbracciavo».

La suocera «che era sempre con noi: ci sono foto di gite, Capodanni, in cui lei c’è sempre».

La suocera che «non è vero che le ho strattonato il braccio. Sua madre aveva l’abitudine di venirmi sotto la faccia con la sua faccia cattiva e con il suo dito sotto i miei occhi. Le ho spostato il braccio».

La suocera che al pranzo di Natale del 2021, Mario ha invitato a tornarsene a casa. «C’era il pranzo a casa nostra. Venne anche mia suocera: una faccia terribile. Lei ha cominciato a inquisirmi, a mettermi a disagio. Io le ho detto: ‘Sei sempre la solita strega’. Mi misi a lavare i piatti, perché in casa mia sono capace a fare tutto, poi l’ho accompagnata. I due pugni che dice lei? Assolutamente no. Io non lo so, non glieli ho mai dati».

E gli schiaffi al figlio? Il papà precisa: «Ci fu un episodio. Stavo leggendo il giornale sul divano. Dal nulla, mio figlio mi ha lanciato con forza il cuscino nell’occhio. ‘Cosa fai? Non si fa’, gli dissi teneramente. Mio figlio andò in cucina: ‘Mamma, il papà mi ha picchiato’».

Torna al pranzo di Natale e spiega «la sculacciata» al figlio «che non stava composto a tavola». Rilancia: «È possibile dare una sculacciata?». Spiega perché gli ha dato dell’«asino». «Spesso facevamo fare i compiti insieme al bambino che era un po’ vivace. Gli dicevo: ‘Non fare il cretinetto. Vuoi fare l’asinello?’».

«Pedinava sua moglie»? «No, non avevo motivo. Io lavoravo dalle 8 del mattino alle 5 del pomeriggio. Le facevo una telefonata a mezzogiorno per sapere come stava e una alle 17, prima di rincasare. In banca ero direttore, avevo i clienti da seguire, non mia moglie».

Una moglie «che al di là di sua madre, non frequentava nessuno. Mia suocera le diceva: ‘Chi ti vuole bene è la famiglia, gli altri no’».

Un amico di famiglia che conosce i due da 20 anni e che li frequentava una volta a settimana, dice: «Io vedevo una bella coppia». «Una coppia molto affiatata: mio fratello l’adorava. Credo sia uno degli ultimi uomini innamorati sulla faccia della terra», afferma la sorella.

Mario è convinto che ci sia lo zampino della suocera. Il 5 dicembre la sentenza.

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