L'ANALISI
02 Ottobre 2023 - 17:46
CREMA - «Non toccare nulla e assicurarsi che nessuno possa entrare nell’area, fino a quando la magistratura non si sarà pronunciata». La comunicazione è dell’Arpa (l’Agenzia regionale per la protezione ambientale) e riguarda la ex Cava Alberti di Santa Maria della Croce. Acquistata all’asta esattamente due anni fa, la proprietà di circa 40 ettari, comprendente due laghetti per l’escavazione della ghiaia, da allora è rimasta ferma. Alcuni mesi fa, il pubblico ministero che sta seguendo la vicenda, dopo l’esposto presentato dal 62enne pianenghese Ettore Aschedamini, aveva dato incarico all’Arpa di eseguire delle verifiche e delle analisi dell’area attorno ai due bacini idrici.
I risultati sono ancora attesi e, finché non verranno resi noti, la disposizione delle autorità è quella di evitare che qualcuno entri nella proprietà e di non rimuovere nulla. La responsabilità è in capo a Davide Ogliari, che si era aggiudicato l’asta, ignaro dei problemi di tipo ambientale che vi avrebbe trovato. Le decisioni del magistrato che si sta occupando del caso sono ancora attese. Dopo che le estrazioni erano terminate per la messa in liquidazione della ditta Cava Alberti Srl, poi dichiarata fallita dal tribunale, l’area era diventata luogo di discarica incontrollata.
E proprio questo segnalava l’esposto presentato da Aschedamini il 2 maggio del 2022. Interessato alle decisioni della magistratura è anche il Parco del Serio, che era pronto ad assicurarsi 36 dei 40 ettari della proprietà. Il preliminare di acquisto era già stato firmato, ma le indagini in corso hanno bloccato tutto. L’ente regionale resta in attesa della conclusione. Fino a quando il pm non si sarà espresso, il rogito resta congelato.
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