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CASALMAGGIORE

Il caso: «Alloggio inabitabile, un’esistenza senza dignità»

Denuncia di una 46enne invalida all’80% con un bambino disabile: «Casa invasa da umidità e muffa»

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

03 Ottobre 2023 - 05:10

Il caso: «Alloggio inabitabile, un’esistenza senza dignità»

Le cianfrusaglie in cantina e il muro danneggiato dall’umidità

CASALMAGGIORE - È un grido di aiuto quello che lancia una 46enne, in difficoltà per le condizioni dell’abitazione in cui vive, una casa dell’Aler che si trova in via Combattenti Alleati. «Ho chiesto di cambiare alloggio circa tre anni fa, perché l’alloggio è inadeguato e ha tanti problemi – racconta la donna —. Io sono invalida all’80 per cento, percepisco una pensione di 300 euro al mese, ho due figli: uno di 5 anni, con problemi psicomotori, che vive con me, l’altro di 17. Il maggiore da un po’ è andato ad abitare con il padre, da cui io sono separata, perché non era più possibile per lui restare qui».

«Per dire - continua -, il bagno ha una vaschetta minuscola. Si tratta di un bilocale, messo molto male. La scorsa settimana ho dovuto chiamare i vigili del fuoco perché si era allagato tutto: saliva l’acqua dal pavimento. Poi è saltata pure la corrente e sono rimasta senza luce. In seguito alla mia chiamata, è venuta anche la Polizia locale che ha inviato una relazione dell’accaduto sia all’Aler che ai servizi sociali del Comune». La 46enne lamenta anche la presenza di muffa e di umidità. «Credo che l’appartamento dovrebbe essere ‘ribaltato’ e sistemato per poter essere considerato davvero abitabile. Adesso è malsano».


«Mi dicono che non ci sono abitazioni disponibili, ma al di là del fatto che non ne sono convinta, io non posso continuare a restare in queste condizioni – continua la 46enne —. Adesso mi divido un po’ tra Casalmaggiore, dove dormo usando il salotto, e un’amica di Colorno che gentilmente mi ospita, ma non posso continuare ad approfittare della sua disponibilità. Mio figlio tra l’altro in questi giorni non va all’asilo perché ha l’otite. Io lavoravo fino a qualche tempo fa, facevo le pulizie, ma con la situazione di mio figlio non posso. Se avessi un po’ più di sostegno forse riuscirei a riprendere, ma adesso non mi trovo proprio nelle condizioni per farlo».


La signora lamenta anche un altro problema: «In cantina mi sono ritrovata un po’ di tutto, è diventata come una specie di discarica. Qualcuno ci ha messo dentro della roba. E in passato sono anche entrati forse per rubare». Che cosa chiede? «Vorrei che mi fosse concessa una abitazione dignitosa, per me e i miei figli, e vorrei un po’ più di sostegno, per quanto possibile. Purtroppo ottengo sempre delle risposte vaghe, senza concretezza, ma io continuo a trovarmi in difficoltà e adesso sinceramente non so che cosa fare. Non è una bella situazione quella in cui mi trovo, sono in difficoltà. E mi dispiace per i miei figli. Non è giusto debbano restare separati, tra l’altro».

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