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LA STORIA

Violini e solidarietà a madre e figlia ucraine

Da Trabucchi due strumenti in comodato d’uso alle musiciste Liliia e Valeria Bodnar. Il primo contatto via Instagram, poi il gesto concreto per sostenere l’amore per la musica

Nicola Arrigoni

Email:

narrigoni@laprovinciacr.it

02 Ottobre 2023 - 05:15

Violini e solidarietà a madre e figlia ucraine

Liliia Bodnar, il liutaio Stefano Trabucchi e Valeria Bodnar

CREMONA - «Fuggita da Khmelnytasyj in Ucraina, Liliia Bodnar ha trovato rifugio a Varese, dal fratello, ma non ha mai voluto smettere di suonare il violino — racconta il liutaio Stefano Trabucchi, vicepresidente di Confartigianato —. Mi ha contattato via Instagram, l’ha colpita il mio profilo e mi ha chiesto se potevo aiutarla a trovare un violino per continuare la sua attività di musicista. Mi è parso normale aiutarla e invitarla a Cremona, insieme alla figlia Valeria, anche lei musicista, iscritta al liceo musicale». Così dall’immateriale spazio di Instagram alla realtà il passo è brevissimo, se compiuto sotto il segno della passione per la musica.

«Fuggendo dall’Ucraina, Liliia non ha potuto portare con sé quasi nulla, tanto meno il suo violino — prosegue Trabucchi —. Mi è parso naturale consegnarle uno strumento di liuteria primo novecentesca appositamente messo a punto per poterle permettere di suonare. E così è stato». Un atto di solidarietà musicale che ha dato i suoi frutti. Liliia, infatti, fa parte dell’Orchestra di Karkiv, tutta al femminile e, per così dire, in esilio.

«Durante l’estate Liliia ha tenuto diversi concerti in Italia - a Salerno, Bari, Sorrento e in Sicilia - con l’orchestra che raccoglie musiciste ucraine fuggite dalla loro terra dopo lo scoppio del conflitto, lasciando in patria i mariti, richiamati al fronte — continua il liutaio cremonese —. Da quando ci siano conosciuti via Instagram abbiamo mantenuto i contatti e da qui è nata la nuova richiesta di aiuto per la figlia Valeria, di 16 anni, che studia violino e frequenta il liceo musicale a Varese. Nei giorni scorsi mamma e figlia sono venute in bottega e ho consegnato loro un altro violino, messo a punto con le caratteristiche necessarie a chi studia violino. Anche in questo caso avevo a disposizione un violino di liuteria novecentesca che mi è sembrato adatto a Valeria. Ho lasciato loro i due violini in comodato gratuito, perché li possano usare fino a quando ne avranno bisogno o non torneranno in possesso dei loro strumenti rimasti in Ucraina. Mi è parso un gesto naturale e doveroso nel segno di una solidarietà concreta verso Liliia e Valeria, due donne sole, in fuga dalla loro patria, che stanno cercando di ritrovare una vita nel nostro Paese».

Il gesto di solidarietà di Trabucchi nei confronti delle due musiciste ucraine dimostra, come va professando Riccardo Muti, come la musica sia un ponte di dialogo fra i popoli.

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