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SONCINO

Dolore per Rudy Ferrari. Domani l’ultimo saluto

Alle 16,30 nella parrocchiale della frazione Isengo saranno celebrati i funerali del 31enne

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

01 Ottobre 2023 - 09:01

Dolore per Rudy Ferrari. Domani l’ultimo saluto

Domani i funerali di Rudy Ferrari, 31 anni

SONCINO -  La Procura ha disposto ieri, nel tardo pomeriggio, la consegna della salma di Rudy Ferrari, giovane soncinese deceduto in un tragico incidente stradale, all’agenzia Vitari Onoranze Funebri. Chi vorrà, oggi, potrà far veglia nella sua abitazione sulla via Isengo. I funerali si terranno invece domani pomeriggio, alle 16.30, nella parrocchiale della frazione. Ferrari, operaio specializzato di 31 anni con un trascorso da lavoratore agricolo, era una grande appassionato di motociclette. Proprio in sella a una delle sue amate due-ruote, per crudeltà della sorte, ha perso la vita tra Orzinuovi e Roccafranca. A rendere ancor più doloroso il già di per sé straziante incidente, il fatto che non abbia avuto alcuna responsabilità nell’accaduto. Il sinistro, in breve, causato da una distrazione (o un malore, questo punto resta da chiarire) di un trasportatore pakistano alla guida di un furgonato che ha travolto e sbalzato la moto. Nulla da fare per Rudy che, nonostante i ripetuti tentativi di rianimazione operati dai paramedici bresciani, arrivati in elisoccorso dal Civile, ha smesso di respirare.

Fatale l’impatto, di inaudita violenza e inevitabile per la vittima, contro il parabrezza. L’automobilista, se fosse dimostrata un’oggettiva responsabilità, potrebbe finire a processo per omicidio stradale. Nel frattempo, il borgo resta attonito. La comunità isenghese, tanto piccola quanto profondamente legata, è scossa nel profondo. Ferrari, pur lontano per scelta dalle luci della ribalta, era un trascinatore, un amico sincero, una persona di cui fidarsi e un uomo di specchiata virtù. Profondo conoscitore dei motori, delle scocche e delle gomme, non disdegnava la velocità ma preferiva di gran lunga una guida di qualità e di livello, che gli riusciva un gran bene. La stessa che ha portato sull’asfalto venerdì, perché aveva coscienza, ma di mezzo ci è messo un destino implacabile. Tanti sui social, ma molti di più dal vivo, i tributi alla memoria. Una frase, inevitabilmente, ricorre: «Non doveva toccare a te. Non eri, ma sei insostituibile».

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