L'ANALISI
01 Ottobre 2023 - 05:15
CREMONA - Non arriva dal presidente Attilio Fontana, come chiesto dalle istituzioni locali cremonesi, ma la rassicurazione della Direzione Generale dell’Assessorato lombardo al Welfare, guidato da Guido Bertolaso, è netta: il riconoscimento all’ospedale Poma di Mantova del Dea di secondo livello, che avverrà domani, non mette in discussione la dotazione del ‘super pronto soccorso’ anche al nuovo ospedale di Cremona. Anzi, si tratta di due azioni coordinate.
Secondo la nota, infatti, «potenziare la rete dell’emergenza urgenza e la rete di recupero del paziente politraumatizzato nell’area della bassa Pianura Padana è l’obiettivo che la Regione intende raggiungere attraverso due interventi importanti. Il primo — sottolinea il comunicato della struttura guidata dal Dg Giovanni Pavesi — sarà attuato (domani) presso l’ospedale Poma di Mantova che, con l’attivazione da alcuni mesi del reparto di neuro chirurgia, ha raggiunto tutti gli standard e le offerte specialistiche per dare pieno titolo al proprio ospedale di Dea di secondo livello. Il secondo, che seguirà a breve, è già in istruttoria, e porterà al riconoscimento del Dea di secondo livello anche presso l’ospedale di Cremona. I due poli creeranno una rete di eccellenza per tutta l’area della bassa pianura padana, attualmente scoperta di ospedali che possano ricoverare e assistere nell’immediato il paziente politraumatizzato».
Era stato Luciano Pizzetti a gettare subito acqua sul fuoco delle polemiche sottolineando che «con i cremonesi il presidente Fontana ha assunto impegni precisi, non derogabili». E ieri — annunciata in mattinata per placare quella che negli uffici del Pirellone è stata definita una tempesta in un bicchier d’acqua — è arrivata la rassicurazione chiesta alla Regione Lombardia dal sindaco Gianluca Galimberti a nome anche del presidente della Provincia Mirko Signoroni e del presidente dell’Assemblea dei soci dell’Azienda sociale cremonese, Roberto Mariani.
Nella mail inviata venerdì a Fontana, si chiedeva un incontro «per ulteriori aggiornamenti rispetto al percorso di riconoscimento del Dea di II livello per il presidio ospedaliero di Cremona». A scatenare l’allarme era stato il consigliere regionale Pd, Matteo Piloni secondo cui il sì al Poma sarebbe «una decisione che pregiudica fortemente il percorso per il medesimo riconoscimento al quale punta Cremona».
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