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Riciclaggio: calano le operazioni sospette

Cremona al 99º posto tra le province: 431 segnalazioni nel 2022 contro le 448 del 2021

Elisa Calamari

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28 Settembre 2023 - 20:02

Riciclaggio: calano le operazioni sospette

CREMONA - Piccole medie imprese sempre più nel mirino dell’economia criminale, ma nella nostra provincia il fenomeno è in calo: è fra quelle italiane con il minor tasso di operazioni bancarie sospette e riciclaggio, con il dato che è in progressiva diminuzione. A dirlo è un recente studio della Cgia di Mestre, che a livello nazionale ha però lanciato un allarme: «Il pericolo che la criminalità economica stia incuneandosi nel nostro mondo produttivo è sempre più elevato – si legge nel report –. Se la combinazione tra l’aumento dei tassi di interesse e la diminuzione dei prestiti bancari alle pmi verificatosi in questo ultimo anno dovesse continuare, non è da escludere che il numero delle imprese a rischio infiltrazione mafiosa sia destinato a crescere ulteriormente».

Nel 2022 il numero di operazioni sospette pervenute all’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia ha toccato infatti il record storico di 155.426 segnalazioni. Una su quattro, inoltre, è stata considerata ad alto rischio e il 99,8% del flusso totale è riconducibile all’ ipotesi di riciclaggio. Nel 90% circa dei casi le comunicazioni sono giunte dalle banche, dalle Poste e dagli intermediari finanziari.

riciclaggio

A Cremona e provincia le segnalazioni di operazioni sospette erano state 448 nel 2021 e sono scese a 431 nel 2022, ovvero 17 in meno che equivale ad un calo del 3,8%. Con un incidenza di 122,6 segnalazioni ogni 100mila abitanti, la nostra provincia si colloca al 99º posto nazionale su 107 e cioè fra le città con il più basso indice di operazioni bancarie sospette. All’ultimo posto c’è il Sud Sardegna con 57,8 segnalazioni ogni 100mila abitanti.

A livello regionale il Lazio (336,9 ogni 100mia abitanti), la Campania (325,5) e la Lombardia (278,1) sono le realtà che nel 2022 hanno fatto pervenire il più alto numero di segnalazioni. Su base provinciale, invece, le situazioni più a rischio si sono verificate a Milano (472,9 segnalazioni ogni 100mila abitanti), Roma (404,8), Prato (388,2), Napoli (386,9), Crotone (371,7), Siena (366), Imperia (335,5), Trieste (328,6), Caserta (303,4) e Bolzano (298,7). «Spiccano poi le specificità di Prato (forte presenza della comunità cinese) – si legge ancora sul report –, Rimini (cuore del turismo balneare) e Venezia (città portuale, alta vocazione turistica e in cui è presente il casinò municipale)».

Nel frattempo anche l’ultimo report della Dia, pubblicato pochi giorni fa e relativo al secondo semestre 2022, affronta il tema delle infiltrazioni. Per Cremona parla di quattro provvedimenti interdittivi emessi dalla Prefettura a carico di altrettante aziende. «Nelle provincie di Mantova e Cremona – si legge proprio sulla relazione della Direzione investigativa antimafia –, accanto a manifestazioni di criminalità diffusa, negli ultimi anni è stata accertata, anche da diverse sentenze, la presenza attiva di propaggini della criminalità organizzata calabrese, in particolare della cosca Grande Aracri di Cutro». Al 25 giugno scorso, l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata segnalava che, in Italia, le aziende confiscate definitivamente hanno sfiorato le tremila unità. In Lombardia sono 248.

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