L'ANALISI
28 Settembre 2023 - 09:13
La preside Roberta Balzarini e un'attività scolastica all'aperto
CREMONA - L’anno diviso in trimestri, non più di sei materie da studiare ogni tre mesi, blocchi di due ore per disciplina e non più di tre materie al giorno: il tempo è prezioso quanto l’organizzazione. Il liceo Vida punta tutto sul tempo, il tempo lento dell’apprendimento, con la volontà di far sedimentare le nozioni e procedere per competenze e non per conoscenze, sviluppando così il saper fare e ‘imparando ad imparare’. Il liceo Vida, nel rispetto delle indicazioni del curriculum ministeriali, ha deciso di giocare la carta delle competenze, non disgiunta da quella delle conoscenze, per creare menti pensanti. E per questo è stata notata e premiata dall’Indire, l’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa, un organismo che in continua collaborazione e sinergia con il Ministero dell’Istruzione si pone come obiettivo la promozione di azioni di sviluppo e sostegno ai processi di miglioramento nella didattica, impegnata sui temi della didattica e dell’innovazione.
«La nostra scuola è stata indicata come scuola capofila a livello nazionale per l’innovazione didattica — afferma la preside Roberta Balzarini, affiancata dal vice Gianluca Mete —. Il riconoscimento prende le mosse da un’attenta fase di studio e valutazione della scuola e delle dinamiche didattiche ed educative finalizzate a innovare il processo di apprendimento. Gli ispettori dell’Indire hanno visitato la nostra scuola, hanno assistito alle lezioni, parlato con ragazzi e professori».
E sono rimasti colpiti. Al punto da individuare nel Vida la scuola di riferimento per le buone prassi di innovazione. Le buone pratiche fondamentali: «L’integrazione tra materiale didattico digitale e libri di testo — spiega Balzarini —. Poi è piaciuto il processo pedagogico organizzativo che consolida il passaggio dalla didattica per contenuti a quella per competenze, con attenzione allo sviluppo di abilità cognitive, meta-cognitive e trasversali. Ma soprattutto a fare la differenza è stato l’uso flessibile del tempo per innescare processi di innovazione finalizzati a innalzare la qualità didattica e a favorire un partecipazione motivata degli studenti».
E ora queste azioni, proposte e realizzate in maniera sinergica e integrata con pratiche educative in continua evoluzione, fanno del Liceo Vida «una fucina di innovazione, sperimentazione e consolidamento didattico educativo». Come? «Attraverso un continuo processo di valorizzazione delle peculiarità di ogni singolo studente, vero perno attorno cui ruota la scuola», conclude la preside.
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