L'ANALISI
SANITA' DEL TERRITORIO
23 Settembre 2023 - 05:25
CREMONA - Le parole chiave sono sinergia, efficienza, innovazione e lungimiranza. Risultati e obiettivi per i quali alla casa di cura Figlie di San Camillo si lavora sodo e che, negli ultimi sei mesi, sono stati sposati appieno anche dai nuovi primari entrati in servizio. Ieri, a presentarli ufficialmente, è stato il direttore sanitario Andrea Bianchi. Con una premessa: «La pandemia è ormai archiviata e siamo tornati a pieno regime. I tempi di attesa, compresi quelli relativi agli interventi, sono decisamente contenuti. Puntiamo molto su approcci individuali specifici, anche attraverso nuovi strumenti e servizi già avviati o in partenza. Altre novità arriveranno a breve, ad esempio è in corso la sostituzione di una delle risonanze magnetiche».
Largo poi alla presentazione dei nuovi responsabili dei reparti che, da gennaio, hanno sostituito professionisti andati in pensione o che hanno preso altre strade.
Angelo Anni si occupa dell’Unità operativa di Otorino: «Ho lavorato per 27 anni all’ospedale di Cremona, poi a Piacenza, adesso sto mettendo la mia esperienza a disposizione delle Figlie di San Camillo. Puntando in particolare sull’introduzione della chirurgia dell’orecchio medio. Il reparto conta su quattro medici e nel settore registriamo un incremento di pazienti, credo a causa di una maggiore sensibilità del paziente stesso: in ottica di ricerca del benessere, che porta a prestare più attenzione ai sintomi».
Palmino Pedroni è il nuovo responsabile del Laboratorio analisi e crede molto nell’anticipazione dei bisogni: «Quando si ha a che fare coi pazienti bisogna parlare di accoglienza, non di accettazione – sottolinea –. Negli ultimi mesi abbiamo introdotto nuove strumentazioni che permettono analisi più rapide e in maggior numero, abbiamo anche aggiornato i software in modo tale da consentire un confronto diretto e immediato dei referti precedenti. Ho portato avanti la programmazione della dottoressa Cappelletti che mi ha preceduto e sono anche stati introdotti servizi importanti». Innanzitutto, il servizio prelievi è ora a disposizione dal lunedì al sabato dalle 7 alle 9 senza prenotazione. Inoltre il ritiro dei referti è più rapido e snello grazie all’utilizzo di una password che, in aggiunta al codice fiscale, permette di scaricare gli esiti (anche parziali su richiesta) direttamente dal sito web della casa di cura. Sono stati inoltre formulati ‘pacchetti check-up’ forniti alla stessa tariffa del servizio sanitario nazionale e, per velocizzare la scelta della terapia antibiotica giusta in caso di infezioni alle vie urinarie, è stata introdotta la modalità reflex: in caso di positività all’esame completo urine si esegue subito anche l’urinocultura, senza costi aggiuntivi per il paziente. Un chiaro esempio dell’approccio individuale e specifico preannunciato da Bianchi.
Pierattilio Lupi da aprile è responsabile dell’Ortopedia, reparto dove è recentemente entrato in servizio anche un ulteriore medico arrivato da Brescia. «Abbiamo potenziato la parte protesica, soprattutto per quanto riguarda l’anca – spiega – e il nuovo specialista si occupa soprattutto della mano. Nel prossimo futuro vorremmo introdurre l’uso della robotica, che naturalmente non sostituirebbe il medico, ma permetterebbe di aiutarlo nella precisione. Stiamo registrando un incremento degli interventi mini-invasivi, dovuto anche allo sviluppo di materiali per le protesi sempre più all’avanguardia: il decorso è sempre più rapido e i risultati ottimali con ripresa veloce della vita quotidiana». Il reparto conta circa 400-450 interventi protesici all’anno.
Sul fronte della Riabilitazione la nuova referente è Giuseppina Chiari. Per prima cosa sottolinea il ruolo trasversale del reparto, che può contare su circa 35 posti letto prevalentemente per neuromotoria e ortopedica. «Il nostro è un ruolo specialistico in fase post acuta, che coinvolge naturalmente i vari specialisti settoriali – precisa la dottoressa –. Registriamo un incremento delle esigenze. Per questo è molto importante anche il servizio Mac (Macro attività ambulatoriale ad alta complessità assistenziale, Nda) che permette di assistere anche i pazienti non in degenza, fornendo terapie costanti e mirate». Una via di mezzo fra day hospital e prestazione ambulatoriale, dunque, cruciale ad esempio per chi subisce le conseguenze di un ictus o di altre patologie. E che viene portata avanti grazie alla sinergia e presenza di più specialisti, come ad esempio fisioterapista, logopedista, neuropsicologo e naturalmente infermieri ad assistere. Si tratta di un approccio interdisciplinare aperto anche agli esterni, che va ad aggiungersi al tradizionale servizio fisioterapico ambulatoriale.
Stefano Rollo dirige invece la Chirurgia generale, che porta avanti le consolidate eccellenze della casa di cura, in particolare per quanti riguarda interventi tiroidei e vascolari. «Si registra anche un incremento delle operazioni legate ad ernie, così come di laparoscopie di base fra cui interventi alla colecisti – spiega –, inoltre abbiamo potenziato la proctologia. Le liste d’attesa sono molto basse, si parla di massimo due mesi, e operiamo dal lunedì al venerdì. Quanto alle strumentazioni, contiamo di introdurne di nuove in ambito tiroideo: per ridurre ulteriormente i rischi di complicanze alle corde vocali».
Strettamente correlata alla Chirurgia è l’Anestesia, ora guidata da Cecilia Piacentini: «Abbiamo creato un team con tre anestesisti fissi e altri tre esterni a rotazione. Riusciamo così a garantire 4-5 sale operatorie al giorno – spiega –. Fra gli obiettivi futuri c’è l’apertura di un ambulatorio di terapia del dolore per assistere ad esempio i pazienti con artrosi, indicativamente da gennaio 2024: c’è carenza sul territorio e le esigenze invece sono in aumento».
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