L'ANALISI
23 Settembre 2023 - 05:15
CREMA - «Ecco i veleni che respirano i nostri figli ogni mattina all’ingresso a scuola». I dati sono più che indicativi e dimostrano che la concentrazione di polveri sottili e delle ancora più dannose microparticelle Pm 2,5 davanti agli istituti, negli orari in cui centinaia di bambini e ragazzi arrivano in classe, sono almeno il doppio della media giornaliera, registrata dalla centralina dell’Agenzia regionale per l’ambiente.
L’indagine, effettuata utilizzando uno strumento portatile di rilevamento degli inquinanti, è stata realizzata dalla Federazione ambiente e bicicletta.
I risultati di questa e altre verifiche sono stati portati all’attenzione del cremaschi nelle scorse ore, nel corso di un incontro promosso in municipio e al quale sono intervenuti l’ex primario di Pneumologia dell’ospedale di Crema Alessandro Scartabellati e l’ingegner Marco Dell’Amore. La serata rientrava ne programma messo a punto dal Comune per la settimana della mobilità sostenibile. I rilevamenti, effettuati negli orari di ingresso alla materna Franceschini di via Bottesini e alle medie Galmozzi di largo Partigiani d’Italia, risalgono ai primi giorni di scuola e mettono in evidenza come la micidiale combinazione di traffico e auto parcheggiate, ma con il motore acceso, crei, seppur per brevi frangenti, vere e proprie camere a gas che i bambini, ma anche i genitori, si trovano a dover attraversare.
Il sistema non ha valore ufficiale, non essendo la strumentazione omologata dall’Agenzia regionale per l’ambiente. Ma i dati sono comunque attendibili, al massimo potrebbe esserci una discrepanza di qualche decina di microgrammi. Da tempo la Fiab ha anche avviato una seconda indagine, attrezzando centraline fisse di rilevamento delle Pm10 e delle microparticelle su alcuni balconi, terrazzi e in giardini della città. Il tutto confluisce in un gigantesco database mondiale e contribuisce così alla mappatura della concentrazione degli inquinanti nelle varie aree del pianeta.
I valori totalmente fuori controllo dello smog, che vengono registrati nelle aree di entrata e uscita da scuola, potrebbero essere molto simili a quelli lungo le strade cittadine dove è elevata l’intensità di traffico e dunque si formano ingorghi e colonne di veicoli, specialmente negli orari del primo mattino e della seconda parte del pomeriggio. Un campanello d’allarme, che dimostra l’incidenza del traffico sulla qualità dell’aria. Come hanno confermato i due esperti durante la serata divulgativa.
«Oltre 1,4 milioni di decessi l’anno in Europa sono attribuibili a fattori di rischio ambientale, primo fra tutti l’inquinamento atmosferico. Il grosso contributo del traffico veicolare alle emissioni inquinanti è dimostrato anche dal fatto che le stesse non sono più prerogative solo della stagione invernale, ma sono diventate, con episodi più o meno acuti, una costante nel corso dell’anno».
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