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LA GIORNATA MONDIALE

Inaugurato il ‘Percorso Alzheimer’, più assistenza per i malati e le loro famiglie

Il progetto si propone la presa in carico integrata dei pazienti e dei congiunti che ne condividono il dramma, e un costante sviluppo della cultura geriatrica soprattutto in merito alla demenza

21 Settembre 2023 - 18:36

Inaugurato il ‘Percorso Alzheimer’, più assistenza per i malati e le loro famiglie

CREMONA - Integrare il sistema socio-sanitario in un percorso di cronicità che coinvolge non solo i malati, ma ancor più le loro famiglie. Mettere a disposizione una struttura territoriale, in rete con tutto il sistema, quale punto di risposta e di continuità nei percorsi clinico-assistenziali-riabilitativi, tra il ricovero ospedaliero e il domicilio. Queste le finalità essenziali dell’inaugurazione, stamattina, del ‘Percorso Alzheimer’ che, in occasione della Giornata mondiale intitolata alla patologia, ha visto convenire all’azienda speciale Cremona Solidale autorità cittadine e consiglieri regionali, medici, operatori, e rappresentanti di istituzioni territoriali, enti sociali e sanitari, Università, media, associazioni di volontariato coinvolte nel progetto.


«È importante raccontarsi e rendicontare quanto è stato fatto attraverso una filiera di servizi integrati e non isolati — ha subito sottolineato il direttore generale Alessandra Bruschi —. Qui il sistema si propone di sostenere ospiti e famiglie». Apertura dei lavori con la visita di un gruppo ristretto ai nuclei Alzheimer (40 posti) recentemente riqualificati e prima sede dell’intelligenza artificiale. È seguito il taglio del nastro al nuovo ambulatorio geriatrico e ai Centri per i disturbi cognitivi e le demenze. In sala Coppetti, infine, l’articolata presentazione del percorso che, avviato due anni fa, si propone la presa in carico integrata dei pazienti e dei congiunti che ne condividono il dramma, e un costante sviluppo della cultura geriatrica, soprattutto nella specializzazione riguardante la demenza.

Alessandra Bruschi


Il convegno in sala Coppetti, concluso in collegamento da Guido Bertolaso, assessore al Welfare di Regione Lombardia, è stato introdotto nel suo significato dal direttore Bruschi e moderato dall’avvocato Luca Degani, presidente di Uneba (Unione nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale) della Lombardia. «Oggi è davvero una grande giornata — ha rimarcato il segretario del Consiglio regionale Alessandra Cappellari —, compimento e coronamento di un progetto di grande importanza e valore».


Nel viale dall’ingresso alla sala ricavata nell’antica cucina dell’ospizio Soldi alcune bancarelle proponevano oggetti e composizioni floreali preparate dagli ospiti della struttura, e da qui è partito, nel proprio saluto, il sindaco Gianluca Galimberti per sottolineare che Cremona Solidale «è casa loro, un luogo nel quale le persone anziane si trovano accompagnate». Nel percorso, ha colto «una spinta di natura progettuale» per la medicina territoriale», all’interno della quale ha collocato anche il nuovo ospedale, non trascurando poi di toccare i temi della sfida demografica e della longevità. Daniele Villani ha delineato l’iter delle demenze, dai primi lievissimi sintomi alla ‘fase del morire’.

Guido Bertolaso

«Si tratta di una malattia molto lunga, dai sette ai vent’anni, che, al di là del tentativo non sempre facile di individuarne gli stadi, richiede competenze molto specifiche» ha detto il medico. Indicando nell’integrazione a vari livelli (non ultima quella con le famiglie), nell’indispensabile continuità di cure, e nell’ambiente fisico e vitale aspetti fondamentali della terapia non farmacologica. Simona Gentile, direttore sanitario, ha ricordato il comune lavoro con Villani a Sospiro e, dopo avere fornito alcuni dati statistici su demenze e Alzheimer (che non è necessariamente demenza ma può diventarlo), ha affermato la necessità di «dare continuità nella cura di una malattia che non solo sgretola il paziente, ma pone la sua famiglia in una condizione di perdita, di lutto anticipato».

Perché la persona è diversa da quella conosciuta prina della malattia. Gentile ha poi illustrato tappe e luoghi del percorso integrato e della sua riorganizzazione: punto di informazione, accoglienza, presa in carico e sostegno psicologico ai caregiver (i familiari che curano i malati); ambulatorio geriatrico; centri per i disturbi cognitivi, centri diurni Alzheimer, Rsa aperta, nuclei Alzheimer, 325 posti nella Rsa per i pazienti senza disturbo comportamentale, Aima/Caffè Alzheimer, Dementia Friendly Community per coordinare le realtà amiche delle persone con demenza. Ha infine introdotto il discorso della riqualificazione degli ambienti, poi illustrato in dettaglio dall’architetto Gianluca Darvo.

«Una progettazione degli spazi – ha spiegato – che è stata insegnata dagli ospiti e dai loro familiari, ed è stata studiata da una squadra multidisciplinare, per una configurazione il più possibile su misura, attenta alle relazioni significative e anche alle specificità cremonesi». Spazi, dunque, non solo accessibili, ma in grado di agevolare quanti hanno difficoltà ad orientarsi (ad esempio nel raggiungere i vari servizi) per farli sentire a casa. Ancor più innovativo l’argomento dell’ultima relazione (tutte svolte in tempi rigorosamente contenuti), affidata all’ingegner Guido Magrin, cofondatore e amministratore delegato di TeiaCare&Ancelia, e riguardante l’applicazione dell’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di «conseguire un modello personalizzato di assistenza capace di rispondere ai bisogni di ogni ospite».


In particolare, il sistema installato a marzo, ma soggetto a una progettualità continua, consente con il suo potere di ubiquità, la riduzione delle cadute notturne dai letti (anch’essi ripensati), dei tempi di risposta e delle contenzioni (quando un anziano tenta di alzarsi autonomamente), e un miglioramento del monitoraggio delle terapie (già in atto su sei ospiti). Benefici ai quali si va ora aggiungendo il supporto all’attività di risveglio naturale.

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