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SCUOLA: STRETTA SULLA DISCIPLINA

‘Debito’ per il 6 in condotta, gli studenti non ci stanno: «Si lavori sulle relazioni»

Interpellati sulle nuove norme del Governo, i ragazzi chiedono azioni condivise con gli adulti «Una contraddizione: la sufficienza significa promozione»

Nicola Arrigoni

Email:

narrigoni@laprovinciacr.it

21 Settembre 2023 - 05:00

‘Debito’ per il 6 in condotta, gli studenti non ci stanno: «Si lavori sulle relazioni»

CREMONA - È stretta sulla disciplina. E fa discutere la bozza del decreto che introduce la pratica di lavori socialmente utili come ‘rieducazione’ per gli studenti sospesi da scuola, oppure prevede che con 6 in condotta non ci sia la promozione, ma l’esame a settembre in educazione civica, anche se il sei presuppone nella scala di valutazione la promozione. Serviranno le misure approvate in Consiglio dei ministri a prevenire comportamenti fuori dalle regole? Gli studenti all’idea sorridono e con sano realismo fanno intendere che se una persona arriva ad avere 6 in condotta, anche il profitto non dovrebbe essere immacolato.

Leonardo Mazzola, Davide Donnini, Emanuele Negri e Sofia Regonelli dell’Aselli

«Non credo che un debito in educazione civica possa fare da deterrente — commenta Leonardo Mazzola dell’Aselli —. Forse bisogna lavorare su altro, forse l’idea è che attraverso lo studio dell’educazione civica si possa costruire una maggiore consapevolezza civica. Ma mi lascia dubbioso. I lavori socialmente utili possono essere efficaci, essere sospesi e non fare niente può sembrare una vacanza». Davide Donnini si affida alla logica: «Ma se col 6 non si boccia, perché questo non vale nella condotta? — si chiede — È pur vero che per arrivare al 6 in condotta ce ne vuole, ma non credo che un debito in educazione civica sia un deterrente».

Victoria Stefanin e Carlotta Cuvato dell’Einaudi

Emanuele Negri interviene: «Il problema è più complesso. Forse sarebbe il caso di lavorare sul rapporto insegnanti e studenti. Non si possono avere insegnanti come amici, ci vuole la giusta distanza, solo così si costruiscono relazioni equilibrate e piene di senso. Sei con debito e lavori socialmente utili non risolvono i problemi». Sofia Regonelli osserva: «Il 6 con debito in educazione civica non so quanto serva e poi la materia è trasversale alle varie discipline. I lavori socialmente utili per la sospensione possono aiutare a dare un senso all’allontanamento da scuola».

Melissa Manenti

Victoria Stefanin dell’Einaudi: «Non so quanto possa essere efficace. Non credo che un debito a settembre possa far cambiare il modo di comportarsi». Dello stesso avviso è Carlotta Cuvato: «Non credo sia un deterrente il 6 in condotta con debito. Altra cosa è la questione legata ai lavori socialmente utili che in parte qui all’Einaudi, internamente, sono già in atto nel caso di sospensioni per motivi disciplinari». 

  Mahmoud Sankoh

Contrario Ilias Zaki del Pacioli: «Personalmente credo che non sia molto giusto che col 6 si debba avere un debito di educazione civica, visto che l’alunno non ha presentato lacune in quella materia. Il problema è il comportamento a scuola e non vedo una correlazione tra quello e un debito, che dovrebbe essere dato solo in base alle conoscenze dell’alunno nella materia. Il comportamento indisciplinato deve essere punito in altro modo. Sicuramente, i nostri insegnanti dovranno riflettere su come comportarsi di fronte ad una condotta da 6 o inferiore al 6». Dello stesso parere Mahmoud Sankoh, sempre del Pacioli: «Secondo me il 6 non deve comportare un debito in educazione civica. Questa materia trasversale aiuta a comprendere e capire diritti e doveri della convivenza civile. Potrebbe servire come forma rieducativa, ma non punitiva. Io credo che non vadano mischiati il profitto e la condotta».

Ilias Zaki

Il concetto viene ribadito anche da Giulia Manenti, studentessa di quinta del Pacioli: «La nuova possibilità di assegnare un debito in educazione civica agli studenti con un voto in condotta pari a 6, ritengo che non sia del tutto corretto. Penso che ci sia una grande differenza tra la condotta e la materia di educazione civica. Infatti, la prima riguarda il comportamento di uno studente in classe durante le lezioni, compresi l’educazione e il rispetto verso gli altri; la seconda, invece, fa riferimento ai valori costituzionali e alla cittadinanza. Quindi, una persona studiosa potrebbe imparare perfettamente l’argomento previsto e allo stesso tempo essere irrispettosa delle regole e degli altri, Sarebbe più opportuno un provvedimento più concreto, ad esempio i lavori socialmente utili e non solamente qualcosa legato allo studio».

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Commenti all'articolo

  • mino.capelli

    21 Settembre 2023 - 13:12

    Nel 2023 e' impensabile assserire la mancanza di basi e collegamenti sociali. Inoltre, e' ridicolo parificare la sufficienza del 6 come per le materie di studio an che per la condotta: e' come asserire che la luna e' piu' vicina dell'Australia perche' la vediamo mentre l'Australia no! Il 'bullo' dentro e fuori dalla scuola e' consapevole di cio' che fa e dei rischi civili e penali a cui si espone.

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  • mino.capelli

    21 Settembre 2023 - 07:07

    Gli studenti non ci stanno al debito per il 6 in condotta? Inutile accampare scuse ed addebitare colpe alle relazioni sociali. Chi e' causa del suo mal, pianga sestesso!

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