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PREVIDENZA SOCIALE. I CONTI

Ai cremonesi pensioni per 2 miliardi di euro: oltre 144 mila assegni

L’importo medio è 18.572 euro lordi, cinque anni fa ci si fermava a 17.330 euro. Ma i rincari sono stati maggiori

Elisa Calamari

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redazioneweb@laprovinciacr.it

20 Settembre 2023 - 05:30

Pensioni

CREMONA - La platea dei pensionati aumenta sempre più e con essa, inevitabilmente, anche l’importo totale delle pensioni: nella nostra provincia quelle per anzianità e vecchiaia sono quasi 87mila (+500 in tre anni) e ammontano complessivamente a 1.614.977.000 euro lordi annui in base all’ultimo dato Istat disponibile, che è quello del 2022 relativo alle pensioni 2021.

In media un pensionato cremonese percepisce 18.572 euro lordi all’anno. Cinque anni fa ci si fermava a 17.330. E dunque l’incremento economico, considerando quello del costo della vita decisamente più impattante, non è affatto significativo. Anzi.

pensionati

L'IDENTIKIT DEI PENSIONATI


A Cremona si contano per la precisione 144.165 pensioni di vario genere, su una popolazione di 351.654 residenti: significa che circa il 41% dei cremonesi percepisce sussidi statali. Che sono prevalentemente legati all’anzianità (86.955 pensioni), ma che riguardano anche invalidità (3.829), superstiti ovvero reversibilità (29.951), pensioni indennitarie (3.549), invalidità civile (17.079), pensioni sociali (2.410) e infine pensioni di guerra (392).

Per quanto riguarda l’anzianità, la fascia di età con il maggior numero di pensioni è quella 70-74 anni (20.402 cremonesi la percepiscono), mentre riguardo l’invalidità il numero maggiore lo si incontra nella fascia 60-64 anni (848 pensioni).

Per quanto riguarda il genere, invece, sono 39.845 le donne che percepiscono pensione di vecchiaia e 47.110 gli uomini. Considerando tutte le voci, complessivamente i pensionati cremonesi costano allo Stato poco più di 2 miliardi l’anno, per la precisione 2.088.974.000 euro l’anno.

assegni

GLI IMPORTI MENSILI

Analizzando le pensioni mensili, si scopre che a Cremona e provincia la maggior parte di quelle per anzianità e vecchiaia ha un importo compreso fra i 500 e i 750 euro: sono 13.298 coloro che percepiscono tale cifra. Seguono i 10.605 cremonesi che percepiscono fra i 1.500 e i 1.750 euro, mentre in 9.412 ‘incassano’ fra i 1.250 e i 1.500. Significativo il numero di coloro che percepiscono pensioni di anzianità fino a 250 euro (4.804) così come quello di quanti hanno pensioni record da oltre tremila euro (6.312 cremonesi). La maggior parte delle pensioni di guerra ha invece un importo mensile di massimo 250 euro e per quelle di invalidità l’importo standard più diffuso è compreso fra i 500 e i 750 euro.

LE EX PROFESSIONI


Interessante l’analisi Istat che tiene in considerazione il settore professionale. Si scopre così che la maggior parte dei pensionati cremonesi proviene dal settore privato (73.821 persone) e che prevalgono le pensioni fra 500 e 750 euro mensili (13.167). Per quanto riguarda il settore pubblico, invece, fra i 13.134 pensionati cremonesi spiccano quelli che percepiscono mensilmente importi fra 1.500 e 1.750 euro (sono 2.244). Decisamente pochi i liberi professionisti cremonesi con pensione di anzianità: sono 1.246 e la maggior parte (287) percepisce pensioni decisamente basse: fra i 250 e i 500 euro al mese. Calcolatrice alla mano, i pensionati del settore privato incidono per 1.290.790.000 euro all’anno e quelli del pubblico per 324.288.000 euro. I liberi professionisti per ‘soli’ 23.100.000 euro.

IL CONFRONTO CON IL PASSATO


Dieci anni fa, a fronte di 88.599 pensionati per anzianità, in provincia di Cremona venivano elargiti 1.345.433.000 euro e dunque al 2021 si registra un incremento di circa 270 milioni di euro a fronte di una riduzione di circa 1.500 pensionati. Verrebbe da dire che le pensioni sono aumentate, ma dando un’occhiata a quelle medie mensili si scopre che nel 2012 ben 20.218 cremonesi percepivano fra 500 e 750 euro, mentre nel 2021 questa platea è scesa a 13.298.

Nel 2012, infine, la pensione media annua di un cremonese era pari a 15.185 euro lordi, contro i 18.572 attuali: un +22% reale, ma che però si scontra con gli aumenti effettivi del costo della vita registrati nell’ultimo decennio. Basti pensare che secondo Codacons la spesa media annua per luce, gas, acqua e rifiuti è salita del 68,7%. Con un record relativo all’elettricità: rispetto al 2012 è schizzata al +240%. Insomma, la pensione è sì salita ma non abbastanza per coprire i rincari.

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