L'ANALISI
SERVIZIO AMBULATORIALE
20 Settembre 2023 - 05:20
RIVAROLO DEL RE - Oggi in via Giovanni Longari Ponzone 21 apre le porte il nuovissimo Servizio Multidisciplinare Integrato ‘Gli Astronauti’, un servizio ambulatoriale gratuito destinato ai giovanissimi dai 12 ai 19 anni e alle loro famiglie e dedicato alla prevenzione, al trattamento e alla riabilitazione delle patologie d’abuso e dipendenze di vario tipo. Si tratta della prima realtà di questo genere in provincia di Cremona — e della tredicesima in tutta la Lombardia — a essere aperta, a cura della Fondazione Arca – Centro mantovano di solidarietà onlus.

Ieri mattina l’attività è stata presentata dal sindaco Luca Zanichelli, dal direttore generale Sergio Bovi e dal direttore sanitario Clemente Attolini, medico (l’ex sindaco), affiancato dalla figlia Barbara, pure medico. «Siamo partiti dalle tossicodipendenze, a suo tempo – ha spiegato Bovi – ma ora seguiamo tutta la filiera delle dipendenze. In questa struttura nascerà un ‘hub’ dedicato ai ragazzi tra i 12 e i 19 anni».
Il bisogno c’è, «se si considera che si è registrato un incremento del 27 per cento di dipendenze tra i giovani e l’età si sta abbassando verso i 12, 13 anni. Arca punta molto sul coinvolgimento delle famiglie, quando ci sono. La nostra è una presa in carico a 360 gradi, con équipe formate da varie figure. Abbiamo due medici specialisti, un neuropsichiata, uno psicologo dell’età evolutiva, educatori professionali, psicoterapeuti. Tutti i servizi sono accreditati dalla Regione Lombardia». Nell’équipe ci sarà anche l’infermiere professionale Luigi Zaini.
Un aspetto molto importante da sottolineare è che all’interno de Gli Astronauti «nascerà un ‘Pronto soccorso famiglia’. Verranno prese in carico tutte le problematiche della famiglia, con l’assistenza di un legale e di un esperto finanziario. Sappiamo bene che al giorno d’oggi le dipendenze dei minori possono provocare dissesti finanziari nelle famiglie, anche con i giochi che si fanno tramite smartphone. Per passare a livelli successivi, si possono spendere 3 euro per volta».
Bovi ha annunciato inoltre un ulteriore sviluppo dell’attività. «Qui nascerà una sede per l’inserimento lavorativo. Gli spazi non mancano. Ci sono 1300 metri quadrati di capannoni, che intanto abbiamo bonificato dall’eternit. Realizzeremo anche un parcheggio che dedicheremo ai fratelli Federici. La famiglia già proprietaria dell’immobile ha compreso e facilitato l’operazione. Devo dire che anche l’amministrazione comunale si è dimostrata molto disponibile per questa operazione che rappresenta la chiusura di un cerchio virtuoso di un progetto ambizioso dedicato ai minori e alle loro famiglie. Ci rivolgiamo a tutto il territorio al confine tra le province di Cremona e di Mantova, fatto da tanti piccoli Comuni. Noi abbiamo fatto uno sforzo economico, ma senza il grosso lavoro del Comune non saremmo andati da nessuna parte».
«In sostanza lo SMI di Rivarolo del Re è un Serd, un Servizio dipendenze privato – ha osservato Attolini —. Le figure professionali che vi lavorano sono diverse e credo sia da sottolineare l’importanza del termine ‘Integrato’, che indica la necessità di collaborare con tutti. Il punto di partenza sarà l’inquadramento diagnostico che sfocerà nel programma terapeutico. Il programma potrà prevedere interventi ambulatoriali o anche il rinvio ad altre strutture».
«Non posso che esprimere la mia enorme soddisfazione nel vedere realizzato questo sogno che avevo condiviso con la Fondazione Arca». Il sindaco Luca Zanichelli sottolinea l’importanza del servizio offerto: «C’è la necessità di dare risposte al disagio sociale diffuso e dovuto alle dipendenze. Abbiamo casi importanti da seguire, sia per le ludopatie che per i problemi legati all’alcol. C’è una grande necessità territoriale di questo servizio, che sarà inserito e collegato in altri servizi, a partire dall’ospedale Oglio Po. Ma ci saranno interlocuzioni aperte con il Consorzio Casalasco dei Servizi Sociali, con l’Azienda Consortile, con l’Asst. Arca ha una esperienza importante in questo settore e per questo mi sento di avere le ‘spalle coperte’».
Non è stato, insomma, un salto nel buio quello che è stato sostenuto in modo convinto dall’amministrazione comunale, ma una opportunità colta con determinazione sulla base della volontà di dare risposte a esigenze molto presenti.
Il primo cittadino sottolinea che «questa nuova realtà fa acquistare importanza a Rivarolo del Re e contribuisce sicuramente ad una rivalutazione del contesto in cui è nata». Inevitabile il riferimento alla ex Feba, la ex fabbrica specializzata nella produzione di gabbie per conigli. «Si tratta di una ditta dismessa da cinquant’anni, che la Fondazione Arca ha acquistato dalla famiglia Federici – ricorda il sindaco —. Sono da sottolineare gli sforzi che Arca sta facendo e farà per ristrutturare l’edificio. Faccio affidamento sui sindaci di tutto l’Oglio Po, e non solo, affinché possano far riferimento a questo nuovo servizio».
La Fondazione Arca – Centro mantovano di Solidarietà ha origine nel 1989, nel comitato di dieci garanti che si impegnarono a portare ‘Progetto Uomo’, ideato da don Mario Picchi, anche a Mantova. Grazie al loro lavoro, oggi Arca, guidata dal presidente Maurizio Mirandola, è una realtà composta da 59 posti accreditati di cui 16 specialistici.
«La comunità, negli anni, ha accolto le persone offrendo loro un servizio che, pur prendendo in considerazione i continui mutamento sociali e culturali della dipendenza da sostanze lecite e illecite, pone sempre al centro del proprio intervento il recupero di dignità dell’uomo, valorizzando la centralità della persona quale soggetto critico, autonomo e sociale», commenta il presidente.
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