Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

SANITA' DEL TERRITORIO

Oglio Po, Punto nascite: il caso arriva in Regione

I dem Piloni e Carra a Bertolaso: «È tempo di chiedere la deroga per riaprire il reparto»

Andrea Setti

Email:

asetti@laprovinciacr.it

19 Settembre 2023 - 05:10

Oglio Po, Punto nascite: il caso arriva in Regione

CASALMAGGIORE - La possibile (e auspicabile) riapertura del punto nascite dell’ospedale Oglio Po è approdata in Regione grazie all’interrogazione che i consiglieri dem Matteo Piloni e Marco Carra hanno presentato indirizzandola all’assessore al Welfare Guido Bertolaso. Un’iniziativa che prende spunto dalla possibilità di chiedere una deroga ai provvedimenti di chiusura che avevano penalizzato fortemente il nosocomio di Vicomoscano nell’ottobre del 2018.

trio

Matteo Piloni, Marco Carra e Guido Bertolaso

«Quali sono le intenzioni di Regione Lombardia rispetto alla possibile richiesta di riapertura del punto nascita dell’ospedale di Oglio Po?», è la domanda che i due consiglieri del Pd pongono a Bertolaso. «Questo punto nascita ha cessato l’attività nell’ottobre 2018 in ottemperanza alle indicazioni nazionali — ricordano Piloni e Carra — che non consentono di tenere aperte strutture in cui siano effettuati meno di 500 parti all’anno ma è anche vero che le linee di indirizzo stabilite già nel DM del 2015 consentono alle Regioni la possibilità di richiedere delle deroghe».

È da qui, dunque, che secondo i consiglieri del centrosinistra occorre ripartire per ripristinare il reparto all’Oglio Po.

«Se è anche vero che Regione Lombardia è da sempre attenta e proattiva nel sostenere la natalità e i nuclei famigliari, nonché le località meno centrali del territorio regionale – sottolineano i consiglieri – che cosa aspetta a intervenire in questa zona, dove le carenze della sanità territoriale, le distanze tra le strutture e i problemi di viabilità rendono assai difficile la vita dei cittadini?».

Come si ricorderà, nel corso di questi cinque anni sono stati addirittura due i parti avvenuti lungo le strade che portano, rispettivamente, agli ospedali di Cremona e di Guastalla. Tutto è sempre andato per il meglio ma il rischio è stato piuttosto alto per gestanti e neonati.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400