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CREMONA

Cristo Re dà il benvenuto a don Giulio Brambilla

Comunità in festa in una cerimonia toccante alla presenza del vescovo Napolioni

17 Settembre 2023 - 22:14

Cristo Re dà il benvenuto a don Giulio Brambilla

L’arrivo a Cristo Re di don Giulio Brambilla con il vescovo Napolioni

CREMONA - A cinque mesi dalla partenza di monsignor Enrico Trevisi, divenuto vescovo di Trieste, la comunità di Cristo Re ha accolto con calore e gioia, nel tardo pomeriggio di oggi, il suo nuovo parroco don Giulio Brambilla, finora pastore della parrocchia cittadina della Beata Vergine di Caravaggio, e il collaboratore parrocchiale don Giovanni Battista Aresi. Dopo che, sul sagrato, il sindaco Gianluca Galimberti aveva rivolto un indirizzo di benvenuto al nuovo parroco e di saluto e ringraziamento alla vasta comunità di Cristo Re, ha fatto il suo ingresso in chiesa la processione dei concelebranti – una quindicina – con il vescovo Antonio Napolioni e il suo nuovo segretario-cerimoniere don Matteo Bottesini.


Il festoso canto d’ingresso - ‘Rallegriamoci ed esultiamo’ - eseguito dal coro parrocchiale diretto dal maestro Daniele Burgazzi, accompagnato da un quartetto di ottoni e dall'organo, «mi ha fatto venire i brividi», ha confessato il vescovo perché è lo stesso che venne composto per introdurre la dedicazione del nuovo altare della Cattedrale. Ha aggiunto che don Brambilla, coetaneo della classe 1957, è il quinto parroco da lui insediato in questi giorni, e ha partecipato la propria gioia di incontrare le comunità e i sacerdoti così come sono, «perché anche noi preti abbiamo difetti e limiti, talvolta siamo insopportabili, ma don Giulio un po’ meno...».

L'abbraccio del sindaco Galimberti al nuovo parroco

Il vicario della zona pastorale, don Pietro Samarini, ha ufficialmente presentato il nuovo parroco dando lettura del decreto vescovile di nomina, mentre Ivana Xhani ha rivolto a don Brambilla il saluto di una comunità «articolata» con la consapevolezza che «il Signore ci chiede di stare desti perché egli agisce in mezzo a noi», augurando al nuovo pastore e a don Aresi di condurre tutti all’essenziale ricerca di Dio, di avere la grazia di essere guide nella fede e nella solidarietà, nei momenti di gioia come in quelli di dolore e fatica. A don Brambilla la parrocchia ha donato la casula verde che indossava nella celebrazione, a lui e a don Aresi le copertine del breviario appositamente realizzate.

La benedizione di don Giulio ai nuovi parrocchiani

Dopo l’aspersione dei fedeli da parte del nuovo parroco e la liturgia della Parola, l’omelia del vescovo, che è partita dal Vangelo di Matteo e dal tema del perdono, quello di Gesù che tutti i cristiani sono chiamati a vivere. «Non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza perdono», scandiva San Giovanni Paolo II ai tempi della guerra del Golfo. Sì, perché – ha osservato monsignor Napolioni – perdonare non è un lusso di qualcuno; in ogni famiglia, in ogni comunità religiosa, c’è bisogno di piccoli perdoni quotidiani...Il perdono è il dono più squisito».


Non è mancato un riferimento alle cronache di questi giorni, quando il vescovo, citando un articolo di ‘Avvenire’, ha sottolineato il fiorire della carità spontanea di centinaia di persone, a Lampedusa, nei confronti dei migranti, il preparare per loro le pentole senza stare a guardare chi è cristiano o no, perché «la nostra vita deve essere pro». «Non si può usare la croce – ha ammonito – per condannare gli altri, o predicare l’odio in nome di Gesù Cristo...Altrimenti il Padre nostro ci scotta sulla lingua».

Una parte dei fedeli presenti ieri sera alla cerimonia a Cristo Re 

A don Giulio ha augurato «buon divertimento», con la consapevolezza che non lo attende «una baracca da portare avanti» ma «una vita da pastore». Don Brambilla ha rivolto il suo saluto ai nuovi parrocchiani dopo la comunione, non senza ringraziamenti al vescovo, al sindaco, ai parroci emeriti, a chi ha amministrato la comunità in questi mesi (don Pierluigi Fontana, contento di «tornare vicario», e monsignor Carlo Rodolfi) ai concelebranti, ai religiosi presenti e ai fedeli che hanno gremito Cristo Re fin sulla piazza per accoglierlo.

Applausi ed emozioni per l’ingresso del nuovo parroco

«Viviamo la Chiesa – ha detto tra l’altro – coinvolti nell’evangelizzazione, testimoniando, cercando con pazienza il dialogo con tutti, accettando la croce, uniti con tutta la Chiesa che vive questa stagione del Sinodo». Ha invitato la comunità alla gioia della fede, al «gareggiare nello stimarsi a vicenda». E non ha dimenticato le tappe precedenti del proprio ministero e quanti, preti e laici, hanno lavorato con lui ad Agoiolo, a Isola Dovarese e infine alla Beata Vergine di Caravaggio, così come la sua mamma (assente per ragioni di anzianità) e i familiari presenti. Ha affidato se stesso e tutti alla Madonna «che ha detto il suo sì nell’Annunciazione, sul Calvario, nella Resurrezione e nella Pentecoste».

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