L'ANALISI
15 Settembre 2023 - 05:20
CASALMAGGIORE - La notizia che si attendeva per il nuovo ponte sul Po è arrivata. Questione di ore e sulla Gazzetta Ufficiale sarà pubblicata la conferma dell’assegnazione dei fondi per la progettazione dell’opera da parte della Corte dei Conti.
Era l’ultimo passaggio atteso perché la Provincia di Parma potesse assegnare formalmente e definitivamente lo studio di fattibilità tecnica ed economica dell’infrastruttura al raggruppamento italo-spagnolo composto dalla società ‘Ayesa Ingenieria Y Arquitectura S.a.’ di Siviglia e dalla ‘Enser’, società di ingegneria di Faenza (Ravenna).
Ne ha dato notizia Laura Cavandoli di Parma, parlamentare della Lega, che sta seguendo con particolare attenzione il complesso iter della pratica. L’onorevole leghista accende anche i riflettori sui costi dell’opera, sottolineando che sono sicuramente aumentati rispetto alle previsioni iniziali.
«Sono veramente contenta che la situazione si sia sbloccata», ha dichiarato la deputata dopo il via libera della Ragioneria dello Stato e della Corte dei Conti al ‘pacchetto ponti’.
«La legge di bilancio del 2019 — ha aggiunto — prevedeva fondi per i ponti sul Po, sia per le nuove realizzazioni, tra cui il ponte tra Colorno e Casalmaggiore, che per le manutenzioni di quelli esistenti, tra cui quello di Ragazzola. Il Governo successivo ha ritenuto preferibile distribuire i soldi stanziati e alla Provincia di Parma, soggetto attuatore, con il decreto interministeriale Mit - Mef del 3 gennaio 2020 è stato assegnato 1 milione e 500mila euro da utilizzare per il progetto di fattibilità tecnica ed economica. L’articolo 2 di questo decreto chiedeva però di aggiudicare i lavori entro 24 mesi pena la perdita del finanziamento».
Come ha spiegato martedì sera in consiglio comunale il sindaco Filippo Bongiovanni, rispondendo a una interrogazione di Annamaria Piccinelli, la Provincia di Parma si è resa conto a novembre che lo stanziamento dei fondi era scaduto ad aprile e per questo Cavandoli, insieme alla collega Elena Murelli, ha presentato un emendamento della Lega al Milleproroghe, che permetteva di sbloccare gli interventi di progettazione e manutenzione straordinaria sulle infrastrutture di collegamento tra Lombardia ed Emilia Romagna. A salvare l’importante stanziamento è stato proprio l’emendamento. La proroga doveva però essere nuovamente disciplinata da un nuovo decreto interministeriale apposito, tra Mit e Mef, con l’avallo finale della Corte dei Conti, finalmente arrivato.
Adesso i progettisti avranno sette mesi di tempo per presentare lo studio di fattibilità e poi servirà arrivare al progetto esecutivo per poter appaltare i lavori. La corsa contro il tempo adesso subisce dunque una accelerazione. Il ponte ha una garanzia di ‘durata’, dopo la riapertura avvenuta a giugno 2019, di dieci anni. Si riuscirà ad inaugurare il nuovo ponte entro il 2029?
Intanto Cavandoli ha fatto una riflessione sui costi: «Il preventivo del 2019 era di una sessantina di milioni, ora, con i rincari sui materiali, temo che si dovrà arrivare almeno a 100 — ha dichiarato —. La sfida, non scontata vista la situazione economica, sarà recuperare i fondi necessari per farci trovare pronti alla scadenza del 2029».
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