L'ANALISI
14 Settembre 2023 - 05:10
CASALMAGGIORE - Rotto il ‘silenzio’ sulla situazione del nuovo ponte sul Po. Un po’ di chiarezza è stata fatta martedì in consiglio comunale dal sindaco Filippo Bongiovanni, che ha risposto a una interrogazione sul tema della consigliera Annamaria Piccinelli (VivaceSostenibile). È emerso che l’avvio dello studio di fattibilità tecnica ed economica del nuovo ponte sta slittando in seguito ad una dimenticanza della Provincia di Parma sulla scadenza dei termini dei fondi stanziati per finanziare gli elaborati progettuali. Adesso il problema è stato risolto, ma manca ancora il via libera definitivo della Corte dei Conti alla possibilità di usare i soldi.
Bongiovanni ha ricordato che il ponte è stato riaperto «a giugno 2019, con fondi statali stanziati nel 2017-2018, appena era stato chiuso il ponte. Quei fondi bastavano anche per lo studio di prefattibilità e di fattibilità tecnica ed economica del nuovo ponte e avevano una scadenza». La Provincia di Parma, dopo aver fatto sistemare il ponte, «ha fatto fare uno studio di prefattibilità, presentato poi il 14 marzo 2022. A giugno 2022 ha poi indetto la gara per assegnare lo studio di fattibilità, ma il problema è che poi non si sono accorti che i fondi da aprile 2022 erano scaduti». La Provincia di Parma se n’è accorta a novembre dello scorso anno «e hanno investito del problema i parlamentari locali, Laura Cavandoli e Elena Murelli, che hanno presentato un emendamento al decreto mille proroghe». Il sindaco ha aggiunto che «a febbraio 2023 è stato convertito il decreto con dentro questo emendamento che dà la possibilità di tenere lo stanziamento (per lo studio di fattibilità) per più tempo».
Bongiovanni ha aggiunto che «per assegnare nuovamente queste somme, nonostante la gara fosse finita e la Provincia sia pronta ad affidare lo studio a uno studio spagnolo in associazione a uno studio italiano, serve un decreto interministeriale che dia i soldi. Il Mit (Ministero delle infrastrutture) ad aprile 2023 ha spedito al Mef (Ministero dell’economia e delle finanze) la sua parte. Il Mef Lo ha preso in carico a maggio, ha ‘bollinato’ il decreto a luglio di quest’anno e l’ha mandato alla Corte dei conti. Da lì però non è ancora tornato». Sette i mesi di tempo per avere lo studio di fattibilità «e poi un due anni per arrivare all’esecutivo».
La Piccinelli ha commentato: «Faccio una considerazione da bar. Prima non ci si è accorti che il ponte ‘crollava’ ed è stato un agricoltore ad accorgersi dei problemi. Poi questa dimenticanza. Siamo sicuri ci si sia accorti che bisogna fare anche i controlli su chi transita?». Il sindaco ha detto di aver notato più volte i sistemi di monitoraggio accendersi al passaggio di veicoli oltre il peso consentito. «Il monitoraggio c’è, se poi arrivano le multe a casa non so».
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