L'ANALISI
12 Settembre 2023 - 11:04
CREMONA - «È il nostro ultimo primo giorno di scuola. Fa un po’ impressione pensarci. Non ci sentiamo così grandi, eppure sembra ieri che abbiamo iniziato il liceo», raccontano un poco emozionate Sofia Ubbiali e Clizia Denti della classe 5 D lic dell’Aselli, in attesa di entrare. Da ieri tutti in classe, nessuno escluso, eppure via Palestro alle 7,45 era meno rumorosa del solito. Il motivo? Forse un’eredità del Covid: l’ingresso ad orari scaglionati delle classi. Ciò ha fatto sì che il brusio che si spera di avvertire nei prossimi giorni quando le lezioni e gli orari andranno a regime non si è percepito più di tanto. Questione di sensazioni e di memoria uditiva. E allora davanti all’Aselli c’è chi attende di entrare per la prima volta.
È il caso di Coralie Rabe accompagnata dalla mamma Erika Nigan: «Sì, sono emozionata – dice – Ho fatto la Virgilio, mi piacciono matematica e le scienze e ho deciso di frequentare scienze applicate. So che è un percorso impegnativo, ma sono determinata». Stessa determinazione per Ginevra Grasselli, accompagnata dal papà Luca che osserva: «Mi fa un po’ impressione trovarmi qui, ad accompagnare mia figlia nella scuola dove sono stato studenti. La scelta è sua». E la diretta interessata: «So che è una scelta impegnativa ma sono determinata». Le emozioni di chi affronta il quinto anno e di coloro che iniziano le superiori si assomigliano e sono condivise dai professori.
«Ogni anno, il primo giorno mi emoziono – racconta Elisabetta Ferrari, docente di scienze -. Mi emoziona rivedere i miei studenti cresciuti, mi emozionano gli sguardi dei primini che studiano tutto e tutti con un po’ di timore. Il bello della scuola è questo: avere a che fare con le emozioni e poterle vivere con l’intensità dei ragazzi». Stefano Torresani, vicepreside dell’Anguissola, sfreccia in bicicletta verso scuola: «Ho l’accoglienza delle prime - dice – si inizia un nuovo anno, un anno che sarà impegnativo come sempre. Quest’anno siamo in reggenza, le recenti convocazioni hanno scoperto qualche posto, aspettiamo di sapere quando iniziare a chiamare i supplenti. Nessun timore, si comincia ed è quanto basta».
Ma i ragazzi sanno la loro Federico Stiffanelli della 5Bbio dice: «Sarà un anno impegnativo, in cui ci si gioca il tutto e per tutto. Viene un po' il magone a pensare che poi non ci si vedrà più tutti insieme in classe», Marina Perna confessa: «Mi è venuto un po' il magone a pensare che quest'anno finirò le superiori, un enorme capitolo della mia vita».
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