MILANO - Sul grande schermo si proietta la fotografia di loro due insieme, un anno fa in tribuna allo Zini di Cremona, Gianluca con indosso la maglia grigiorossa, preceduto da Marco Mec Pezzoli, che quel giorno allo stadio accompagnò il suo amico speciale. Luca morirà la sera del 5 gennaio scorso, Mec il 23 marzo successivo. Una fotografia dal fortissimo impatto emozionale.

Marco Pezzoli e Gianluca Vialli
Accade oggi a Fuoricinema, la rassegna dedicata al grande schermo, ideata da Cristiana Mainardi che insieme ad Anteo Spaziocinema e Lionello Cerri conduce alla Biblioteca degli alberi e all’ IBM Studios di piazza Gae Aulenti a Milano, l’ottava edizione della kermesse ideata con Cristiana Capotondi.
“Luca vita. L’abbraccio di Gianluca Vialli” è il titolo dell’incontro dedicato a Luca, un campione nello sport e nella vita. Un talento che sul palco ha radunato quindici amici ciascuno con i propri ricordi e aneddoti su Vialli da raccontare al folto pubblico. In prima fila, i familiari (la sorella Mila, la cognata Nadia, moglie di Nino Vialli, con il figlio Edoardo, l’altro, Riccardo, parlerà dal palco) l’amico Paolo Zanetti, in rappresentanza degli ZJG, il gruppo storico di amici, la seconda famiglia di Luca e Mec.
Cristiana Mainardi introduce l’incontro “con grandissima emozione, perché la vita di Luca si interseca con la mia. Esprimo un sentimento di gratitudine profondissimo alla famiglia Vialli alla quale mi lega un affetto trentennale per aver favorito questo incontro. Raccontiamo al festival storie di talento, creiamo connessioni”.
Ringrazia gli amici di Grumello “da cui tutto è partito con una borsa di studio” e gli “amici ZJG, che perpetuano il senso di una amicizia indelebile non solo nei confronti di Luca, ma di Marco Pezzoli”.
LA BORSA DI STUDIO
“Gli amici di Grumello - spiega Mainardi - mi hanno chiamata con questa idea bellissima di far conoscere Luca alle generazioni più giovani, perché la sua carriera sportiva appartiene ad un’altra epoca”. L’idea è di raccontare nelle scuole i valori trasmessi da Luca nella vita e nello sport.
È emozionato Riccardo Vialli, uno dei dieci nipoti di Luca. “Da quando è mancato, per Luca sono state fatte molte iniziative. Quella che mi è rimasta nel cuore è la gita fatta con gli amici ZJG in bici a Genova, al molo dell’amicizia a portare una piccola bandana. È stato un viaggio davvero emozionante. Non è da tutti fare un viaggio con i suoi migliori amici. Un viaggio fatto per Luca e per Marco Pezzoli. Sulla maglia che avevano indossato, c’era scritto ‘per sempre in gruppo’: Mec e Luca rimangono nel cuore di tutti, erano amici speciali”.
“La vita di Luca ha attraversato la vita di tutti noi, mettendo insieme due qualità che di solito bisticciano: la leggerezza e la profondità. Ed è in nome di queste che noi oggi siamo venuti qui non per ricordarlo, perché il pericolo di scordarselo non esiste, ma per raccontarlo ognuno nel suo mondo”, sottolinea il giornalista Paolo Condò che ha condotto l’incontro.
Clara Mondonico, figlia di Emiliano Mondonico, che di Vialli fu il primo allenatore alla Cremonese, ricorda il “bambin, così lo chiamava mio padre, Luca. Non sono mai stati il giocatore e l’allenatore, il loro rapporto è andato oltre i colori. Scorrono le immagini sullo schermo di Luca e Mondo. “Di luca rimane tutto quello che ha fatto”.
“Noi blucerchiati siamo un po’ egoisti. Luca è nostro”, afferma Francesca Mantovani, figlia del patron Paolo che fece grande la Sampdoria. Andrea Marchesi, di radio Dj, parla di quanto Luca fosse maniacale. Lo conferma Ilaria D'Amico, che per sedici anni condusse con Sky calcio show. “Meticoloso, maniacale, ma anche un burlone, Vialli. “Si metteva dietro alla telecamera e mi faceva gli scherzi. Peccato che io fossi in diretta”.
Pierdomenico Baccalario, autore dei libri Goals e La Bella stagione racconta del “privilegio che ho avuto di entrare in casa di Luca con tutta l’emozione di uno scrittore che si trova a parlare con il grande campione e capitano. Luca per me è stato un amico, l’ho conosciuto da grande e da grande me lo porto dentro tutta la vita”.
Emoziona con i suoi racconti Gravina; con i loro aneddoti su Luca, strappano risate Beppe Bergomi e Ciro Ferrara, il quale narra di quando Luca “perse una scommessa e dovette correre nudo per cento metri in un parco di Stoccarda”.
Il regista Marco Ponti ha firmato il docufilm La bella stagione, un capolavoro. Applausi forti qui a Fuoricinema per Gianluca Vialli. E per Mec Pezzoli.
