L'ANALISI
03 Agosto 2023 - 05:20
CREMONA - L’impegno a trovare i soldi che mancano per il raddoppio del ponte della Paullese sul fiume Adda a Spino: indicativamente 9 milioni di euro li dovrà recuperare la Regione da fondi propri e altri 7 arriveranno dallo Stato. Questo dovrebbe bastare a coprire i 16 milioni di aumentati costi del secondo manufatto (quasi interamente in acciaio, materiale il cui prezzo è schizzato alle stelle nell’ultimo anno e mezzo), saliti da 21 a 37 milioni di euro.
A fornire ampie rassicurazioni in merito agli amministratori locali è stata ieri mattina l’assessore regionale Claudia Maria Terzi, invitata nella sede della provincia dal presidente Mirko Signoroni e dai sindaci dell’Area omogenea cremasca, guidati da Gianni Rossoni. Tra coloro che sono più direttamente interessati dal raddoppio del ponte c’è ovviamente Enzo Galbiati, primo cittadino di Spino.
«C’è questo impegno che auspichiamo venga mantenuto. La richiesta di maggiori fondi allo Stato è già stata inoltrata dalla Provincia, a cui fa capo il progetto di costruzione del secondo ponte. La Regione farà la sua parte. Ci siamo trovati tutti d’accordo sul fatto che proseguire nella riqualificazione dell’ex statale, per avere la super strada completa tra Crema e Milano sia l’opera prioritaria in assoluto». Per Spino, in attesa che si affidino i lavori e si apra il cantiere, c’è anche la necessità di un’immediata messa in sicurezza dell’imbuto all’imbocco del ponte, punto in cui negli anni si sono verificati diversi incidenti, alcuni molto gravi.
«L’ipotesi è che per veder partire il cantiere del raddoppio a questo punto serviranno altri due o tre anni. Nel frattempo abbiamo ottenuto rassicurazioni dalla Porvincia che si metterà mano alla sicurezza del curvone» conclude Galbiati. Oltre ai sindaci, all’incontro hanno preso parte anche i consiglieri regionali del territorio. «Siamo soddisfatti della disponibilità che l’assessore Terzi ha manifestato – hanno commentato al termine Matteo Piloni e Riccardo Vitari di Pd e Lega –: ciò consente alla Provincia che, ricordiamo, ha già recuperato parte delle risorse e per le quali ringraziamo il presidente Signoroni, di proseguire con la progettazione e l'iter c he riguarderà l'appalto dei lavori».
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