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LA RIPARTENZA DEL LAVORO

L’artigianato ha fiducia: «No ad aumenti eccessivi»

I presidenti Parma (Cna), Rivoltini (Confartigianato) e Bressanelli (Libera Artigiani Crema) fanno il punto sulle prospettive e gli sviluppii che segnano gli ultimi quattro mesi dell’anno

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

02 Settembre 2023 - 05:00

L’artigianato ha fiducia: «No ad aumenti eccessivi»

CREMONA - Sulla ripartenza post pausa agostana pesano alcune incognite, ma nel settore artigiano della provincia di Cremona c’è comunque fiducia che i prossimi mesi possano garantire un volume d’affari su buoni livelli. Il rincaro delle materie prime dovrebbe essersi finalmente fermato, con il conseguente venir meno dei problemi legati alle forniture. Molto dipenderà, però, dal potere d’acquisto della potenziale clientela, assottigliato dall’andamento inflattivo dell’ultimo anno, e da fattori esterni come il prezzo dei carburanti, difficilmente controllabili dai piccoli imprenditori.

«Le sensazioni dell’artigiano sono sempre positive – sottolinea Marcello Parma, presidente di Cna –: abbiamo caratteristiche virtuose che ci appartengono di natura. Come Confederazione stiamo anche molto attenti a far sì che ci sia un livello di uscita del conto economico sull’utente finale che non comporti eccessivi aumenti di costi. L’edilizia è in buona salute, non solo per le emergenze legate al maltempo estivo che purtroppo si sono abbattute su tutto il territorio, ma anche per contratti siglati prima dell’estate. Per chi aveva messo fieno in cascina in termini di forniture, le cose vanno ancora meglio. Chiaramente in certi settori, penso per esempio alle carrozzerie, la domanda esplosa per i danni delle grandinate può creare problemi, con lo slittamento delle riparazioni. La cosa fondamentale - comunque - è che non ci sia un aumento dei prezzi».

Marcello Parma, presidente di Cna

Per le micro imprese le prospettive sono buone, qualche problema in più potrebbero averlo le aziende un po’ più grandi, dai 10/15 dipendenti in su. «Mentre prima del Covid la programmazione di queste realtà era da tre a sei mesi con commesse che coprivano quel periodo, adesso si è abbassata da due a quattro. Ciò nell’immediato non procura un danno, ma abbassa l’orizzonte di crescita».

Marco Bressanelli, presidente Libera Artigiani Crema

Marco Bressanelli, che guida la Libera artigiani di Crema, si dice ottimista soprattutto per alcuni settori. «La meccanica ritengo possa avere una buona ripartenza – esordisce –: poi attività edili e carrozzerie. L’andamento del resto del settore credo sarà stabile, se ci sarà un rallentamento nell’immediato ritengo che possa interessare più che altro l’industria. Solitamente, l’artigianato risente di queste fluttuazioni più nel lungo periodo. Per nostra natura, comunque, non guardiamo al mezzo punto percentuale di Pil. Ciò non toglie che dal governo ci aspettiamo una riduzione del cuneo fiscale, che permetta di procedere con le assunzioni, problema irrisolto di centinaia di aziende. Poi va ridotta la burocrazia».

Massimo Rivoltini, presidente Confartigianato 

Massimo Rivoltini, ai vertici di Confartigianato, invita ad avere pazienza. «Per capire come finirà l’anno bisognerà attendere ottobre. Il mercato chiede prezzi bassi e ciò crea conflittualità tra produttori e clienti. Non dimentichiamo poi il reperimento delle risorse umane. Ci sono aziende in grande difficoltà a fronte di una mole di lavoro importante richiesta da clienti consolidati. Poi il costo del denaro a causa dei tassi alti, mentre sappiamo che le famiglie hanno grandi problemi e ciò comporta una minore propensione alla spesa. I fondamenti del nostro settore tengono e noi restiamo fiduciosi, ma certo l’euforia di inizio anno si è molto stemperata».

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