L'ANALISI
02 Settembre 2023 - 05:20
CREMONA - Che nascano meno bambini è ormai assodato (nel 2022 in provincia 143 in meno rispetto al 2021) ma è interessante capire l’età in cui le donne affrontano la prima gravidanza. Diciamolo subito: sempre più tardi. E aggiungiamo altrettanto in fretta: l’età avanza anche per i papà. Tendenze che proseguono da ormai diversi anni, complici gli stili di vita e il fattore economico.
I dati sull’età delle madri suddivisi per provincia e forniti dall’Istat arrivano fino al 2021, quando le gestanti over 40 sono state 158 e cioè il 6,7% del totale. Una percentuale che cresce parecchio se si considerano invece le over 35: quasi il 31% del totale. Nel 2020 erano state addirittura il 33,3% e nel 2019 il 30,8%, mentre nel 2018 erano il 31,12%. Per trovare percentuali ridotte bisogna dunque andare parecchio indietro nel tempo, ad esempio al 1999, quando le mamme over 35 erano circa il 19%: 540 su 2.702 nati in provincia. All’epoca, però, nel Cremonese si registrava anche un fenomeno che oggi pare quasi curioso e cioè l’assenza di parti nella fascia di età 46-50 anni, con un solo bebé dato alla luce da una mamma 45enne.
Scenario totalmente differente negli ultimi anni esaminati dall’Istat: fra il 2018 e il 2019 in provincia di Cremona sono stati registrati anche 4 parti di donne over 50. E nel 2021 le madri sopra i 45 anni sono state 11. L’età in cui si partorisce di più, invece, negli ultimi cinque anni sembra essere diventata quella fra i 31 e i 32 anni. Dato decisamente diverso rispetto a quanto avveniva alla fine degli anni ‘90, quando la fascia di età con più parti era quella compresa fra i 27 e i 29 anni. Cos’è cambiato? Tralasciando gli aspetti biologici, sono da citare indubbiamente l’elemento sociale e quello economico: si studia e si lavora di più, dunque per arrivare ad una stabilità occorre più tempo. Senza contare le incertezze contrattuali e l’inflazione galoppante, che ostacolano ulteriormente i piani di chi vuole mettere su famiglia.
Si parla quasi sempre solo dell’età delle madri, ma a Cremona anche gli uomini si sentono chiamare «papà» sempre più tardi. E fondamentalmente per gli stessi motivi: economici e sociali, necessità di affermarsi prima sul lavoro e di trovare stabilità anche abitativa. Così nel 2021 sono stati ben 1.334 i cittadini residenti in provincia che sono diventati padri a più di 35 anni e nello specifico 715 nella fascia 35-39 anni, 414 nella fascia 40-44 anni, 161 nella fascia 45-49 anni e 44 a più di cinquant’anni. Complessivamente i papà cremonesi over 35 sono stati il 56,4% del totale. Ed ecco il confronto col passato: nel 1999 a Cremona e provincia i papà over 35 erano stati 1.093 su 2.702 nascite, quindi corrispondevano al 40,4%. Sedici punti percentuali in più in 24 anni.
Le dashboard Istat permettono di fare un distinguo, fra madri italiane e madri straniere. E subito emerge una sostanziale differenza: a partorire più tardi sono prevalentemente le italiane: in provincia di Cremona, nel 2021, le over 40 sono state 120 su 1.540. La percentuale in questo caso sale al 7,8%. Le madri over 40 straniere sono state invece solo 37 su 825, con la percentuale che scende al 4,4%. Il discorso si capovolge per i padri: il 45,7% di quelli stranieri nel 2021 ha fatto figli a più di 35 anni.
É sicuramente presto per parlare delle statistiche 2023, ma, stando agli ultimi dati messi a disposizione dall’Istat, e cioè quelli provinciali relativi al primo quadrimestre, pare esserci una piccola inversione di rotta relativa alle nascite: grazie soprattutto ai 210 nuovi nati registrati nel mese di gennaio, nel Cremonese si contano infatti 17 bambini in più rispetto allo stesso periodo del 2022. Il dato è opposto se si analizzano solo le nascite registrate presso l’Asst di Cremona – nei primi sei mesi di quest’anno in ospedale sono state 510 e cioè quindici in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente – ma a livello complessivo sul territorio la natalità pare appunto in lieve ripresa. Precisamente: da gennaio ad aprile sono venuti alla luce 684 bebè (351 maschietti e 333 femminucce). Erano stati 667 nel primo quadrimestre del 2022, mentre sono ancora lontani i numeri del 2021, quando erano stati 765.
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