L'ANALISI
02 Settembre 2023 - 05:15
CASTELLEONE - Ex asilo, Opere Pie e Comune. L’ultima delibera approvata in consiglio comunale infiamma lo scontro politico. Il municipio si ricomprerà infatti una parte della struttura concessa in comodato alla Fondazione due anni fa, per farci la nuova sede della Late. E ha stabilito di pagarla 300mila euro. Sul piede di guerra la minoranza col capogruppo della lista Roberto Camozzi Sindaco, Marco de Luca che non le manda a dire: «Un’operazione che non sta né in cielo né in terra. Dove si è mai visto un Comune che dà un suo edificio in comodato e poi se lo ricompra, anche se è sempre stato suo? Mi viene il sospetto di trovarmi davanti a un finanziamento improprio a un ente privato coi soldi dei cittadini».
Il vice-sindaco Federico Marchesi rispedisce ogni accusa al mittente: «Tutto legittimo. Recuperiamo uno spazio ristrutturato pagandolo meno di quanto avremmo speso noi per i lavori. Vantaggioso». Un po’ di contesto. Il progetto del vecchio asilo parte tra il 2020 e il 2021 e sta prendendo forma concreta ora. Si chiama, più precisamente, Cittadella degli Anziani, e prevede la realizzazione di sei alloggi, vere e proprie case per persone della terza età che potranno non solo viverci in totale autonomia ma avranno anche a disposizione cucine, giardini e tutti i servizi che si possano immaginare.
L’amministrazione affida dunque la struttura storica di piazza Trieste, con la formula del comodato d’uso gratuito per 50 anni, alle Opere Pie. Queste, però, si assumono ogni singolo costo di ristrutturazione. Le Opere Pie, oltre a un finanziamento di 280 mila euro di Fondazione Cariplo, coprono le spese anche concedendo in permuta alla ditta che fa i lavori due storici edifici castelleonesi, cioè palazzo Bertolotti e l’allora sede della Late (Libera Associazione Terza Età Castelleone), in modo da ristrutturarli ed eventualmente alienarli.
E adesso che la cantieristica è arrivata effettivamente alle fasi finali, il Comune ha infine deciso di ricomprare una parte degli spazi, proprio per inserirci all’interno la nuova sede dell’associazione per la terza età. «Ci restituiscono uno spazio interamente ristrutturato. Il valore dei lavori – assicura Marchesi – supera quello che andiamo a corrispondere e dunque si tratta di un vantaggio per il Comune, la polemica non regge».
Non la pensa certo così De Luca: «Le motivazioni addotte per giustificare la nuova delibera, che è in palese contraddizione con la prima – afferma infatti il capogruppo di minoranza – non stanno in piedi. La convenzione originaria dichiarava che tutte le spese erano a carico della Fondazione e che il Comune non poteva intervenire finanziariamente a supporto degli interventi. Ora invece va a pagare 300 mila euro per avere la disponibilità di un immobile che già suo. E, poi, quale procedura pubblica è stata utilizzata per garantire che la spesa sostenuta dal Comune rispetti i requisiti di legge? L’unico scopo, temo, è finanziare la Fondazione Opere Pie, in contrasto con la delibera, e senza rispettare le norme sugli appalti pubblici». Posizioni diametralmente opposte, insomma. E la polemica non accenna a placarsi.
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