L'ANALISI
26 Agosto 2023 - 05:20
CREMONA - Il bicchiere è mezzo pieno per il «sì» alla vendita di alcolici fino a cinque gradi, ma ritorna mezzo vuoto (o addirittura quasi asciutto) di fronte alle restrizioni legate al piano di sicurezza che blinda la zona attorno allo stadio Zini. È un campionato a due facce quello della Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi che aggrega i locali al servizio (anche) dei tifosi durante le partite casalinghe della Cremonese. «Le richieste che abbiamo presentato al tavolo di confronto con le istituzioni sono state accolte in minima parte — commenta Alessandro Lupi, presidente dei ristoratori e baristi dell’associazione che fa capo a Confcommercio —. Dopo un dialogo durato tre anni con Comune, Questura e Prefettura possiamo dirci soddisfatti almeno del riconquistato diritto a vendere le birre prima della partite. Non un privilegio: Cremona si è semplicemente adeguata a quanto accade già da tempo nelle altre città italiane».
Sotto la schiuma, però, spunta l’amaro: «Il sistema di sicurezza è eccessivamente restrittivo — sostiene Lupi — e penalizza in misura pesantissima le attività che si trovano a ridosso dello stadio, in particolare il Cookies, che gestisco in prima persona, il bar Ranch e il bar Rosso & Nero». Secondo la Fipe, il percorso «blindatissimo» riservato alle tifoserie ospiti impedisce il libero accesso ai locali pubblici: «Prima e dopo i match la zona diventa off limits per chiunque, persino i residenti hanno difficoltà ad accedere alle proprie abitazioni — afferma Lupi —. Rispetto alla scorsa stagione, la situazione del traffico è addirittura peggiorata a causa del divieto di transito in via dell’Annona, che resterà chiusa fino a marzo. La conseguenza è che, ora, le tifoserie organizzate entrano ed escono da via del Macello, con un vero e proprio ‘effetto blocco’ sulle attività circostanti. In buona sostanza, ci è negata la possibilità di lavorare. Per fare un esempio pratico, domani sera (stasera, ndr) io sarò costretto a tenere chiuso il locale. Il mancato incasso del sabato è una stangata: nell’arco della passata stagione calcistica ho calcolato una perdita di circa 30mila euro».
Lupi va oltre: «Sono convinto che l’attuale sistema di sicurezza sia il frutto di un semplice ‘copia e incolla’: la Serie B non necessita certo delle precauzioni messe in campo la scorsa stagione». Secondo Lupi, una soluzione esiste: «Basterebbe far parcheggiare i pullman dei tifosi nel parcheggio della Fiera e, poi, organizzare il trasferimento allo stadio con apposite navette. Funziona così ovunque, ma a Cremona si preferisce soffocare gli esercizi pubblici. Qualcuno dovrà risarcire i danni causati». Dal Comune, interpellato sul tema, per ora nessun commento.
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